ROMA – “Ammettere l’Ucraina nell’Ue mentre è in guerra con la Russia vuol dire andare in guerra con la Russia. Guerra, non sanzioni. La priorità è colpire duro con sanzioni e aiuti finanziari e militari per far cessare l’aggressione. Non favorire un’escalation che Putin cerca”. Lo scrive su Twitter il segretario di Azione, Carlo Calenda. “La politica estera in tempo di guerra deve considerare ogni riflesso delle azioni che si annunciano. Non c’è spazio per azzardi e salti nel buio – aggiunge -. Oggi Putin è indebolito all’interno. Vogliamo davvero dargli una straordinaria arma di propaganda per allargare il conflitto?”. “Aggiungo una cosa. Non abbiamo purtroppo a che fare con l’URSS post Stalin. Cioè con un regime totalitario formato da una vasta classe dirigente che può intervenire per sostituire il leader se si comporta da pazzo. Quella di Putin è una monarchia assoluta. Molto più pericolosa”, conclude Calenda.
(LaPresse)