ROMA – “Presidente Putin, la chiamo per parlare di pace”. Con queste parole, riportate dal profilo Twitter della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il premier Mario Draghi ha iniziato la telefonata al presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. La conversazione tra i due era stata anticipata la scorsa settimana a Bruxelles dallo stesso ex numero uno della Bce al termine del Consiglio europeo.
“Anche io avrò un colloquio con Putin” aveva annunciato Draghi, e oggi quel colloquio è andato in scena. Un primo confronto che dovrebbe prevederne altri visto che i due leader alla fine hanno concordato sull’opportunità di mantenersi in contatto. Nel corso della telefonata, durata circa un’ora, si è discusso l’andamento del negoziato tra le delegazioni di Mosca e Kiev e i suoi ultimi sviluppi dopo Istanbul.
Draghi ha sottolineato l’importanza di stabilire quanto prima un cessate il fuoco, per proteggere la popolazione civile e sostenere lo sforzo negoziale. Inoltre ha ribadito a Putin, in presenza di chiari segni di de-escalation da parte della Russia, la disponibilità del governo italiano a contribuire al processo di pace.
Nella giornata di ieri d’altronde il premier aveva tenuto un’altra conversazione telefonica – stavolta con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, con quello francese Emmanuel Macron, col cancelliere tedesco Olaf Scholz, e con il primo ministro del Regno Unito Boris Johnson – nella quale i cinque leader avevano confermato l’importanza di uno stretto coordinamento sull’aiuto alla popolazione e alle istituzioni ucraine, con particolare attenzione al funzionamento dei corridoi umanitari e all’assistenza ai crescenti flussi di rifugiati.
Inoltre era stata condivisa la necessità di sostenere i negoziati in corso, assicurando al più presto il cessate il fuoco. La pace resta quindi l’obiettivo principale da raggiungere, come sottolineato da Draghi in avvio di conversazione con Putin, e come sottolineato sempre a Bruxelles dal premier. “Io la sto cercando veramente” erano state le sue parole, con annesso auspicio di un rapido e fruttuoso negoziato “prima della distruzione totale dell’Ucraina”.
Non solo di guerra però hanno discusso Draghi e Putin. Secondo quanto riferito dal Cremlino, e confermato da Palazzo Chigi, il presidente russo ha infatti fornito a Draghi “chiarimenti” in relazione alla decisione di passare ai rubli nel sistema dei pagamenti per le forniture di gas naturale a diversi paesi, tra cui appunto l’Italia. Decisione che il premier aveva bocciato in occasione del dell’Eurosummit parlando di “violazione dei contratti che specificano che i pagamenti sono in euro e dollari”.(LaPresse)