WASHINGTON (USA) – Avanti “con il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia” ma anche “fare ogni sforzo per aiutare a raggiungere quanto prima un cessate il fuoco e per dare nuovo slancio ai negoziati di pace” . Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla vigilia del suo viaggio a Washington – dove incontrerà il presidente USA, Joe Biden – non fa sconti a Vladimir Puntin, reo di aver dato il via l’aggressione “ingiustificata” contro l’Ucraina, e conferma la linea dell’Italia al tavolo del G7 straordinario a cui ha partecipato lo stesso Zelensky.
Un messaggio che risuona forte e chiaro anche nei confini nazionali, dove le forze di maggioranza non mancano ogni giorni di servire sul tavolo dell’esecutivo distinguo vari e variabili. Indicativo l’intervento di Graziano Delrio, esponente Dem, che proprio in vista della visita di Stato del premier ha ribadito la necessità di insistere sulla strada della pace e non quella del riarmo: “Gli americani dovrebbero stare attenti a non usare questi toni, non devono pensare che ci possano essere vincitori”.
A Biden, Draghi dovrebbe dire questo e anche che l’Italia fa la sua parte, ma vuole promuovere, come diceva Moro nel 1975, un quadro di sicurezza in cui l’Europa sia protagonista, senza delegarlo alla Nato. Una guerra nel cuore dell’Europa farà male a noi, nessuno ne uscirà vincitore, sia chiaro”. Parole che trovano il plauso del leader leghista, Matteo Salvini: “Sono d’accordo con Delrio (Pd). Biden abbassi i toni, basta guerra, Italia e l’Europa siano mediatori e portatori di pace”. Un asse insolito che sembra cavalcare la battaglia di Giuseppe Conte e che conferma quanto le geometrie delle forze che sostengono l’esecutivo siano sempre più variabili.
È questo il clima che Draghi lascerà in Italia per volare a Washington da Biden. I rapporti bilaterali, il legame Transatlantico, l’aggressione russa all’Ucraina e il coordinamento tra gli Alleati per il sostegno a Kiev. Questi i principali argomenti al centro dell’incontro tra i due presidenti, che si vedranno il 10 maggio.
L’ultimo incontro faccia a faccia tra Biden e Draghi era stato a margine del Vertice G20 di Roma, lo scorso ottobre, quando Mosca stava avviando la mobilitazione delle sue forze al confine con l’Ucraina, ma nulla lasciava ancora presagire l’invasione che si sarebbe poi scatenata il 24 febbraio di quest’anno. Il viaggio di Draghi è anche all’i domani delle celebrazioni a Mosca per l’anniversario del 9 maggio, quando il quadro della guerra potrebbe cambiare, forse anche drasticamente.
Nello studio Ovale saranno discusse le “eccellenti” relazioni bilaterali tra Roma e Washington e riaffermata la “solidità” del legame transatlantico. Si parlerà del coordinamento con gli Alleati sulle misure a sostegno del popolo ucraino e di “contrasto all’aggressione della Russia”. Un coordinamento che è costante, in continuità con i regolari contatti mantenuti anche in ambito Quint. L’incontro, inoltre, potrà offrire l’occasione per uno scambio di vedute sulle sfide globali di interesse comune, sui preparativi dei Vertici G7 e Nato in programma a giugno, sulla cooperazione in materia di sicurezza energetica, digitale, alimentare e di cambiamento climatico.
Secondo il programma annunciato, il premier Draghi l’11 maggio sarà inoltre a Capitol Hill, per un incontro bipartisan con la leadership del Congresso e con la Speaker della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi (che Draghi ha già incontrato lo scorso ottobre a Roma). In giornata ci sarà poi un incontro con la stampa organizzato presso l’Ambasciata d’Italia a Washington.Infine, Mercoledi sera l’Atlantic Council conferirà al premier il ‘Distinguished Leadership Award 2022’. Il premio sarà consegnato dal segretario americano al Tesoro Janet Yellen.(LaPresse)