TARANTO – Attivare un tavolo per l’accoglienza dei profughi in arrivo dall’Ucraina con il coinvolgimento delle parti sociali e delle aziende agricole tarantine che sono pronte a dare occupazione a chi sta arrivando in provincia. Lo chiede l’ente bilaterale agricolo di Taranto Faila Ebat, costituito da Cia agricoltori, Flai Cgil, Coldiretti, Fai Cisl, Confindustria e Uila di Taranto, nella lettera indirizzata al prefetto della città ionica, Demetrio Martino.
“Le organizzazioni sindacali e le aziende della provincia vogliono in modo concreto rendere tangibile la solidarietà”, si legge nel testo. “Si avvicina l’importante periodo della grande raccolta che vede l’impiego di molti braccianti agricoli e rimarchiamo che negli ultimi anni le imprese hanno avuto difficoltà nel reperire manodopera autoctona. Riteniamo che tale progetto rappresenti non solo un concreto gesto solidaristico, ma sicuramente un’ esperienza di preziosa integrazione, che trova sintesi attraverso il lavoro dignitoso e tutelato”, prosegue la missiva.
“Molte aziende agricole, attraverso l’opportunità di lavoro offrirebbero anche la possibilità di avere un alloggio sicuro, se pur temporaneo, consapevoli di aiutare donne e bambini che raggiungono la nostra provincia. E’ un gesto di solidarietà concreta che pur si muove nella consapevolezza che gli effetti della guerra in Ucraina si ripercuotono anche sul settore agricolo: problemi sulle consegne di concimi e alimenti per gli animali, aumento del prezzo di grano e mais, una riduzione di produzione dal lattiero caseario alla carne, dall’olio al vino”, si legge ancora.
“La crisi che viviamo interessa sicuramente le aziende agricole, ma coinvolge anche i lavoratori e i consumatori, già profondamente provati da una emergenza sanitaria non ancora cessata. Nonostante tali consapevolezze di un periodo complesso che già ha interessato il settore e l’intera filiera, come parti che costituiscono l’ente Faila Ebat, abbiamo deciso di mettere da parte le nostre preoccupazioni economiche e produttive, per esprime solidarietà al popolo Ucraino che sta vivendo momenti drammatici attraverso l’azione di un’accoglienza concreta. La guerra deve fermarsi immediatamente. Contro la guerra per un’Europa di pace”, conclude la lettera.
(LaPresse)