ROMA – Entra in scena la minaccia nucleare. La Russia la schiera contro l’accerchiamento economico che sta subendo come conseguenza dell’invasione dell’Ucraina. E’ la risposta più temuta messa in campo da Vladimir Putin; quella che tutti cercavano di nascondere, di tener lontano il più possibile dal palcoscenico del conflitto, e che nessuno avrebbe mai voluto sentir pronunciare. E invece Mosca ha dichiarato l’allerta del sistema di difesa nucleare. Semplicemente non intende aspettare oltre. L’isolamento a livello economico e finanziario viene ritenuto sufficiente per dispiegare a un livello più alto la sua forza nucleare.
“Qualcosa di mai visto prima nella storia – spiega l’esperto Maurizio Martellini, fisico nucleare e segretario generale della Fondazione che si occupa di disarmo nucleare ‘Alessandro Volta’, in un colloquio con LaPresse – un caso unico che ricorda lontanamente, anche se le condizioni erano diverse, la crisi di Cuba nel ’62”.
In sostanza Putin risponde con la minaccia nucleare all’accerchiamento economico. E ora anche dall’altra parte, e cioè soprattutto in Europa, si dovrà aumentare il livello di allerta. Con la dichiarazione di allerta del sistema di difesa nucleare – continua Martellini – “quello che Putin sta dicendo al mondo è che ‘l’isolamento economico messo in campo contro la Russia viene considerato al pari di un allarme nucleare o a un attacco nucleare’. Una specie di legge del taglione: sta paragonando lo strangolamento economico-finanziario a una minaccia di attacco nucleare”. Ma – avverte l’esperto – è “un ragionamento che è completamente asimmetrico, e che risponde a logiche e strategie diverse”.
Nonostante i piani siano differenti – dice Martellini – “ora succederà che anche dall’altra parte si dovrà aumentare il livello di preparazione alla guerra nucleare”. Questo perché – è il ragionamento – “sia da una parte che dall’altra non si potrà più fare marcia indietro: sia che si tratti delle sanzioni economiche, compresa la rete swift, da parte dell’Ue; sia che si tratti della minaccia nucleare lanciata da Putin”.
“Il punto vero è che se Putin ritorna in patria senza aver annientato l’Ucraina non avrà scampo – osserva Martellini – quindi Putin, di fronte allo strangolamento economico e all’isolamento geografico della Russia, per evitare un fallimento ha due possibilità: aumentare la pressione, cosa che sta facendo, oppure trovare un compromesso per salvare la faccia”.
di Tommaso Tetro