Nuova raffica di attacchi aerei russi sull’Ucraina hanno preso di mira infrastrutture energetiche, mentre la prima neve cadeva su Kiev. Nel giorno in cui l’Onu ha annunciato l’estensione per altri 4 mesi dell’accordo sull’export di grano e fertilizzanti dai porti ucraini che era in scadenza il 19 novembre, scongiurando i timori di una crisi alimentare mondiale, Volodymyr Zelensky è tornato sul missile caduto martedì in Polonia.
“Non so esattamente cosa sia successo”, ha detto il presidente ucraino, che aveva puntato il dito contro la Russia, mentre è emerso che probabilmente si è trattato di un missile della difesa aerea ucraina. “Siamo grati di non essere incolpati perché abbattiamo i missili russi sul nostro territorio”, ha rimarcato Zelensky dopo che tutti i Paesi occidentali hanno sottolineato il diritto alla difesa di Kiev, mentre il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha annunciato che esperti ucraini sono già in Polonia e i due Paesi “coopereranno in modo costruttivo e aperto sull’incidente”.
Zelensky ha chiesto di “aumentare la pressione sulla Russia” per raggiungere la pace, “non una tregua temporanea, non un’illusione di pace”, ma “una pace reale”. Intervenendo da remoto al Bloomberg New Economy Forum a Singapore, ha definito la pace in Ucraina “un’esigenza globale”. A proposito dei negoziati, dal canto suo, il Cremlino ha fatto sapere che ritiene che gli Stati Uniti, se lo volessero, potrebbero influenzare Kiev e renderla più accomodante.
Ma anche Mosca prosegue fermamente sulla propria linea: il vice ministro degli Esteri, Sergey Ryabkov, ha definito “irremovibile” la posizione della Russia sulla propria integrità territoriale, in virtù della quale non intende rinunciare ai territori annessi. E ha accusato Kiev per la raffica di raid aerei che sta lasciando al buio e senza riscaldamento milioni di cittadini: è il risultato di attacchi alle infrastrutture militari provocati dalla mancata volontà ucraina di negoziare con la Russia, ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov, rassicurando però sul fatto che per Mosca sia inaccettabile anche solo ipotizzare l’uso di armi nucleari.
I nuovi bombardamenti russi sono giunti mentre gli ucraini fanno i conti con blackout regolari e assenza di riscaldamento, mentre l’inverno si avvicina e i fiocchi caduti su Kiev ne hanno dato un’anticipazione. Fra gli ultimi obiettivi presi di mira un impianto di produzione di gas e una fabbrica di missili nella regione di Dnipro. Colpite anche la città meridionale di Odessa, per la prima volta da settimane, e infrastrutture cruciali nella regione nordorientale di Kharkiv, nella zona di Izyum.
A Kiev il Comune ha fatto sapere che le difese aeree hanno abbattuto almeno 2 missili da crociera e 5 droni-bomba di produzione iraniana. Nella regione della capitale l’elettricità potrebbe mancare per giorni, ha detto il direttore esecutivo dell’operatore DTEK, Dmytro Sakharuk, sottolineando che è probabile che in alcune aree non vengano introdotte interruzioni di corrente programmate, ma accensioni programmate.
Intanto, a 8 anni di distanza da quel 17 luglio del 2014 in cui un aereo di linea di Malaysia Airlines in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur fu abbattuto sui cieli dell’Ucraina, in Olanda è giunta la sentenza nell’ambito del processo che vedeva imputati 3 russi e un ucraino. La Corte distrettuale dell’Aia ha stabilito che fu abbattuto da un missile Buk di produzione russa il volo MH17 caduto nel Donetsk, incidente in cui morirono 298 persone, e ha inflitto tre ergastoli. Un verdetto “politico” e “scandaloso”, ha tuonato Mosca per bocca del suo ministero degli Esteri.
La Corte, per l’occasione riunita in una sala di tribunale di massima sicurezza allestita nell’aeroporto di Schiphol, ha condannato all’ergastolo in contumacia due russi e il cittadino ucraino, mentre il terzo russo è stato assolto per mancanza di prove. “Una decisione importante”, l’ha definita Zelensky. Mentre Mosca ha denunciato “stranezze, incongruenze e argomentazioni dubbie dell’accusa”. La sentenza “è un altro passo avanti nella ricerca della verità e della giustizia per le vittime e i loro cari”, ha commentato il premier olandese Mark Rutte.(LaPresse/AP)