ISTANBUL – Il patriarca Bartolomeo di Costantinopoli ha firmato a Istanbul il decreto che sancisce formalmente la creazione della Chiesa ortodossa ucraina, indipendente da Mosca. “Cari ucraini, è un evento storico! È un grande giorno”, ha dichiarato il presidente ucraino, Petro Poroshenko, che assisteva alla cerimonia della firma (tomos).
“E’ servito molto tempo per arrivare qui”, ha aggiunto. Alla cerimonia era presente anche l’ex presidente ucraino, Viktor Juscenko. Il patriarcato di Costantinopoli ha preso nell’ottobre 2018 la decisione storica di riconoscere la Chiesa autocefala d’Ucraina. Suscitando l’ira della Chiesa russa che ha denunciato uno “scisma” e rotto i legami con Costantinopoli.
Il concilio di Kiev ha deciso la creazione di una nuova chiesa
Basato a Istanbul, antica Costantinopoli che fu capitale dell’impero bizantino prima della conquista ottomana nel 1453, il patriarca è considerato come “il primo tra gli eguali” ed esercita primato storico e spirituale sugli omologhi del mondo ortodosso. Nel dicembre 2018 un concilio riunito a Kiev ha deciso la creazione di una nuova Chiesa. Mettendo fine a 332 anni di tutela religiosa russa sull’Ucraina, ed eletto alla sua guida il metropolita Iepifani. La nuova Chiesa unisce due formazioni ortodosse, il patriarcato di Kiev autoproclamato nel 1992 e dotato del maggior numero di fedeli, la minuscola Chiesa autocefala.
Continuano le tensioni religiose
Il terzo ramo leale Patriarcato di Mosca, che ha perso una parte dei fedeli dall’inizio della crisi con la Russia nel 2014, possiede il maggior numero di parrocchie in Ucraina, e ha respinto la nascita come “illegale”. Le tensioni religiose segnano un nuovo episodio del divorzio politico, culturale e sociale fra Kiev e Mosca, dopo l’annessione della penisola ucraina di Crimea nel 2014 da parte della Russia e il conflitto armato tra l’esercito di Kiev e i separatisti filorussi.
(Lapresse/AFP)