MILANO – Mentre l’offensiva russa in Ucraina prosegue e Kiev parla di almeno 2mila civili uccisi, l’Assemblea generale Onu si compatta contro Mosca. Nella sua prima sessione d’emergenza dal 1997, l’organo di 193 Paesi ha infatti approvato una risoluzione che chiede alla Russia di mettere fine all’offensiva e di ritirare subito le truppe.
I voti favorevoli sono stati 141, le astensioni 35, i contrari 5: a Mosca si sono allineati Bielorussia, Cuba, Corea del Nord e Siria, la Cina si è astenuta. Al di là della forza simbolica, tuttavia le risoluzioni dell’Assemblea non sono legalmente vincolanti. Nel settimo giorno dall’invasione del 24 febbraio, le forze russe hanno rinnovato l’offensiva sulla seconda città del Paese Kharkiv, assediato i porti strategici e mantenuto il convoglio alle porte di Kiev.
Mosca ha fornito il suo primo bilancio delle perdite militari: quasi 500 soldati uccisi e 1.600 feriti. L’Ucraina sostiene i morti siano in realtà oltre 7mila e che centinaia siano i russi catturati. Kiev ha aggiornato inoltre il bilancio dei civili ucraini morti, che supera 2mila (non è possibile verifica indipendente). In parallelo, cresce esponenzialmente il numero dei profughi fuggiti dal Paese, stimati dall’Onu in almeno 870mila e destinati a brevissimo a superare il milione.
La Russia ha di nuovo bombardato Kharkiv, con attacchi aerei che hanno danneggiato palazzi residenziali. Almeno 21 persone sono state uccise e 112 ferite in un giorno, secondo le autorità. Il sindaco Igor Terekhov ha parlato di pesanti perdite e di combattimenti su tutti i lati, mentre ‘un numero colossale di carri armati si avvicina’. Il governatore ha anche parlato di aerei russi abbattuti, ma non ci sono conferme. Per Oleksiy Arestovich, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, ‘Kharkiv oggi è la Stalingrado del 21esimo secolo’.
A Mariupol, città portuale vicino alla Russia, il sindaco Vadym Boychenko ha descritto una situazione drammatica: assedio dalle forze russe, mancanza di acqua potabile, impossibilità per i civili di fuggire. E il vice sindaco Sergiy Orlov ha aggiunto che i morti potrebbero essere centinaia, ora impossibili da contare perché le zone colpite sarebbero inaccessibili. “Stanno cercando di distruggere la città”, ha commentato.
Sulle armi usate da Mosca si è soffermata Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice degli Usa all’Onu: “Abbiamo visto trasportare armi straordinariamente letali, tra cui cluster bombs e vacuum bombs, vietate dalla Convenzione di Ginevra“. Intanto, resta fuori Kiev la colonna di carri armati e veicoli militari russi. Secondo fonti della Difesa Usa citate da Bbc, il coinvoglio nelle ultime ore non si è mosso, ma la Russia ha aumentato gli attacchi missilistici e di artiglieria sulla città.
La gente che non fugge cerca riparo nelle cantine, nei rifugi antibomba e nei tunnel della metropolitana. Si combatte anche nella località portuale di Kherson, ma le notizie su chi la controlli sono contrastanti. Si guarda frattanto ai negoziati fra Kiev e Mosca, dopo il primo giro di lunedì in cui le parti hanno concordato solo di continuare a parlare. La delegazione di Kiev dovrebbe raggiungere entro giovedì mattina il luogo concordato per i nuovi colloqui, da tenere in giornata.
Sul tavolo, ha annunciato la delegazione russa, il cessate il fuoco. Sono ore delicate, mentre resta alta l’attenzione alle centrali nucleari ucraine attorno cui si concentrano le forze russe, ma anche ai cieli europei, dopo che la Svezia ha denunciato che quattro jet russi hanno violato brevemente il suo spazio aereo. E il presidente francese Emmanuel Macron, nel discorso ai francesi, ha fatto sapere di aver “scelto di restare in contatto” con Putin” per “evitare l’allargamento del conflitto”.(LaPresse/AP)