Ucraina, la leader dell’opposizione bielorussa: “Se entra in guerra Lukashenko è finito”

Le parole di Svetlana Tikhanovskaja

Foto della piscina di Nikolai Petrov / BelTA tramite AP, File Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko parla durante la sua intervista con la rivista russa della Natsionalnaya Oborona (Difesa nazionale) a Minsk, in Bielorussia, martedì 9 novembre 2021. Migliaia di migranti si sono riversati al confine della Bielorussia con la Polonia sperando di arrivare a Europa occidentale, un afflusso che ha spinto le autorità polacche a introdurre lo stato di emergenza e a dispiegare migliaia di soldati e polizia.

MILANO – “Nel suo disperato bisogno di conservare il potere, Alexander Lukashenko ha svenduto la sovranità della Bielorussia a Putin, autorizzando l’uso del nostro Paese per l’aggressione all’Ucraina. Ma ha commesso un errore: secondo gli ultimi sondaggi solo il 3 per cento dei bielorussi sono favorevoli alla guerra, e sempre più cittadini si stanno unendo al movimento spontaneo contro di essa, con proteste, atti di sabotaggio e pressioni sui militari perché non partecipino al conflitto”. Lo dice in una intervista a Repubblica Svetlana Tikhanovskaja, leader dell’opposizione bielorussa, costretta all’esilio in Lituania dopo i brogli che consentirono a Lukashenko di mantenere il potere in seguito alle elezioni dell’agosto del 2020.

“Non ho dubbi che ciò che sta facendo la Russia in Ucraina possa essere considerato un crimine di guerra. E in quanto complice e facilitatore di questa aggressione, Lukashenko condividerà con Putin lo stesso destino. Il procedimento aperto dal Tribunale Penale Internazionale contro Vladimir includerà anche il dittatore bielorusso – afferma – Lukashenko ha violato decine di norme nazionali e internazionali ed è diventato un aggressore. Ha rimosso la clausola di neutralità autorizzando il dispiegamento sul territorio bielorusso di forze militari russe, e ha persino autorizzato l’installazione delle testate nucleari di Mosca”.

“Se Lukashenko farà entrare la Bielorussia in guerra ci saranno diserzioni, rifiuti di eseguire gli ordini e pure rese spontanee di fronte all’esercito ucraino”, sottolinea.

“Putin merita di essere giudicato per crimini di guerra e così anche Lukashenko, come complice e sostenitore della guerra di aggressione. Ma ogni ulteriore distruzione, per Putin, sarà una vittoria di Pirro. Il prezzo che ha pagato è già molto alto: una reputazione internazionale distrutta, un’economia degradata, il fallimento delle capacità e della considerazione militare, migliaia di soldati russi morti. Mentre l’Ucraina uscirà dalla guerra più forte grazie alla sua capace di sopravvivere a una minaccia esistenziale”, aggiunge.

(LaPresse)

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