MILANO – Uniti contro la guerra. La manifestazione ‘Cities stand with Ukraine’, organizzata da Eurocities, in piazza Santa Croce, a Firenze, raccoglie oltre 20mila persone, tra bandiere della pace e dell’Ucraina. Ad aprire l’iniziativa, che ha messo in collegamento il capoluogo toscano con 100 città collegate in giro per l’Europa, il commovente intervento di David Sassoli in un Consiglio comunale straordinario sempre a Firenze nel 2019.
Il video è stato preceduto da 17 rintocchi di campane, uno per ogni giorno di guerra, suonati dalla basilica. C’erano i leader di partito del centrosinistra quasi al completo insieme ai sindacati, alle associazioni e ad altre sigle da tutta Italia per esprimere solidarietà all’aggressione della Russia all’Ucraina di Volodymyr Zelensky, intervenuto in un videomessaggio applaudito dalla gente.
Da Firenze a Napoli. Piazza Municipio ha ospitato questa mattina una ‘catena umana’ per la pace. Un’altra iniziativa nell’ambito di Eurocities, organizzazione che riunisce 140 città europee, alla presenza anche del leader M5S, Giuseppe Conte, reduce dal voto favorevole sullo statuto (circa 39mila, su un totale di oltre 125mila aventi diritto al voto, con il 90,81% di sì) e del presidente della Camera, Roberto Fico.
L’ex premier, che ha sentito al telefono il sindaco di Firenze e presidente di Eurocities, Dario Nardella, per esprimergli “grande vicinanza”, sintetizza così la linea: “Il Movimento 5 Stelle oggi era a Napoli e in altre città per sostenere la popolazione ucraina. Ci siamo e ci saremo con iniziative di supporto a tutti i livelli. Non si può solo dire no alla guerra e voltare le spalle, è troppo semplice: bisogna essere accanto a chi soffre”.
Tornando alla principale manifestazione all’ombra di Santa Croce, il segretario del Pd, Enrico Letta, sottolinea che “la forza di questa piazza è l’unità, non c’è mai stata in Italia un’unità come in piazza Santa Croce. Un’associazione corale bellissima con le bandiere”. E proprio i vessilli di Ucraina e Unione europea sono stati tenuti stretti fra le mani dai leader di partito. Fra i presenti, anche Matteo Renzi di Italia viva, i ministri Roberto Speranza (LeU) e Andrea Orlando, Nicola Fratoianni di Sinistra italiana, Carlo Calenda di Azione e +Eu con Benedetto della Vedova e Riccardo Magi.
E poi i governatori Nicola Zingaretti (Lazio), Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna) ed Eugenio Giani (Toscana). E, ancora, i sindacati. “Io credo che le sanzioni possano essere uno strumento, consapevoli del fatto che quelle verso Mosca riguardano anche noi. Le paghiamo anche noi in modo molto pesante”, chiarisce il segretario Cgil, Maurizio Landini. Oltre a una delegazione toscana di Forza Italia guidata da Elio Vito ed esponenti del M5S, anche “tantissimi sindaci di centrodestra e centrosinistra”, dice Nardella. Che confessa: “Credo che raramente in Italia si sia vista una piazza così unitaria su un tema politicamente anche molto delicato”.
Il dibattito sulle armi fa da contorno, ma il grido di uno stop al conflitto che arriva da Firenze è unanime. “Le sanzioni metteranno in ginocchio Putin e la Russia di Putin, ne sono sicuro. Bisogna che ci sia il tempo perché questo avvenga”, dice Letta a chiare lettere. “Dobbiamo tutti lavorare per la pace, che è l’unica strada”, commenta poi Speranza. E gli fa eco Orlando, che sottolinea ancora una volta l’unità e parla di “un’altra straordinaria occasione di mobilitazione per i cittadini ucraini”. A detta di Fratoianni, “è ora di una straordinaria mobilitazione per un’iniziativa diplomatica per il cessate il fuoco”.
Calenda, ancora, chiarisce che “bisogna esserci tutti insieme” in piazza, perché “non siamo equidistanti, ma siamo con gli ucraini e contro l’invasione”. Zingaretti, quindi, sottolinea che “in questo momento alla volontà di pace devono seguire atteggiamenti coerenti”.
I big del centrodestra non scendono in piazza, ma da un incontro di partito a Milano, il coordinatore di FI, Antonio Tajani, fa presente che “serve una grande mediazione dell’Onu che trovi degli inviati in grado di poter parlare con Putin e l’Ucraina: io ho fatto i nomi di Berlusconi e Merkel”.(LaPresse)