La Russia, come annunciato, ha dato il via al ritiro delle sue truppe da Kherson. Il ministero della Difesa russo ha comunicato che le unità dell’esercito di Mosca si stanno posizionando sulla riva sinistra del fiume Dnipro. La decisione continua però a non rassicurare Kiev, convinta che dietro al ritiro si celi una trappola. L’Ucraina ha accusato le truppe russe di aver “minato” tutto quello che potevano, “dagli appartamenti alle fogne”, come ha sottolineato Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, “la Russia vuole trasformare Kherson nella ‘città della morte'”, e ha pianificato un attacco dalla riva sinistra del Dnipro per ridurre Kherson “in rovine”.
Lo stesso Zelensky ha sottolineato come “il nemico non ci fa doni o gesti di buona volontà”, ricordando che il ritiro da Kherson da parte dei russi non è voluto, ma causato dalla controffensiva di Kiev. “Quello che otteniamo, lo otteniamo combattendo”, ha detto Zelensky, che ha poi lanciato un avvertimento a Mosca: “Far saltare la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka vorrebbe dire per la Russia dichiarare la guerra al mondo intero. Pensate cosa vi potrebbe accadere”.
Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che ha ribadito il sostegno a Kiev “per tutto il tempo necessario”, ha invitato alla cautela sul ritiro, sottolineando però che la Russia è “sotto una fortissima pressione” e l’eventuale conferma del ritiro sarebbe “un’altra vittoria per Kiev”. L’avanzata delle truppe di Kiev nella regione di Kherson, comunque, prosegue.
Il comandante delle forze armate ucraine, Valery Zaluzhnyi, ha comunicato la riconquista di 12 villaggi vicino al capoluogo, portando a 41 gli insediamenti liberati da inizio ottobre. L’avanzata è testimoniata anche da alcuni video postati sui social media e geolocalizzati dalla Cnn, che confermano la presenza delle truppe di Kiev a Kyselivka, città che si trova a circa 15 chilometri a nord-ovest di Kherson. Inoltre, secondo il Kiev Post l’esercito di Kiev avrebbe anche liberato totalmente la regione di Mykolaiv.
Nella sua controffensiva, però, molto probabilmente l’esercito ucraino non potrà contare sui droni avanzati richiesti agli Stati Uniti. Secondo il Wall Street Journal, il Pentagono ha rifiutato la richiesta sulla base della preoccupazione che la fornitura dei droni Grey Eagle MQ-1C potrebbe aggravare il conflitto e segnalare a Mosca che gli Stati Uniti forniscono armi che potrebbero prendere di mira posizioni all’interno della Russia. Allo stesso tempo, però, gli Usa hanno annunciato l’invio di altri 400 milioni di dollari di aiuti militari a Kiev. Fra questi, per la prima volta, gli Avenger Air Defense Systems, un sistema missilistico terra-aria semovente che fornisce protezione di difesa aerea.
Da Oltreoceano arriva anche un drammatico bilancio del conflitto: ammonterebbero ad almeno 100mila le vittime, tra morti e feriti, nell’esercito russo, secondo il generale Mark Milley, e una cifra analoga può essere considerata verosimilie anche per quanto riguarda le perdite subite dalle forze armate di Kiev. Almeno 40mila, invece, le vittime tra la popolazione civile ucraina, sempre secondo Milley, e 30 milioni i rifugiati a causa della guerra.(LaPresse)