Ucraina, l’Ue attende Biden e G7 su nuove sanzioni e su energia avanza modello Covid

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden esce dall'Air Force One mentre arriva all'aeroporto militare di Melsbroek a Bruxelles, mercoledì 23 marzo 2022. I leader occidentali stanno arrivando a Bruxelles per i vertici di domani che si svolgono presso la sede centrale della NATO e dell'UE, dove cercheranno di evidenziare il loro senso di unità di fronte all'invasione russa in Ucraina. (Foto AP/Olivier Matthys)

BRUXELLES – Molto dipenderà dalle scelte del presidente americano Joe Biden. E decisivi saranno gli incontri di domani a Bruxelles del presidente americano con i leader europei e gli alleati della Nato. Ufficialmente nelle conclusioni del vertice Ue non ci sarà un riferimento esplicito al quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia, ma un impegno generico a essere pronti a nuove misure. La spinta, tuttavia, potrebbe arrivare dalla riunione del G7 che si terrà in presenza nel quartier generale della Nato, subito dopo il vertice dei 30 capi di Stato e di governo dell’Alleanza atlantica.

Nella capitale belga è arrivato il presidente canadese Trudeau e si attende anche il premier giapponese, Fumio Kishida. Oltre, naturalmente, a Biden, che segnerà la prima volta in presenza di un presidente americano a un Consiglio europeo. E forse è la prima volta che tre vertici così importanti coincidono in una sorta di triangolazione con un unico filo conduttore: la risposta da dare all’invasione russa contro l’Ucraina. In tutti e tre gli incontri interverrà come invitato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Nel vertice europeo potrebbe essere evocato un eventuale nuovo pacchetto sanzionatorio che comprenda un amplio aumento della lista di individui e società, la chiusura dei porti europei alle navi russe e forse un inasprimento dei dazi, mentre non è previsto di toccare misure energetiche, riferisce una fonte diplomatica. Ma al Consiglio europeo è previsto uno scambio di opinioni “franco” tra i leader europei e il presidente Biden. Al centro del colloquio le nuove sanzioni, le relazioni con la Cina nel nuovo scenario e l’energia con un focus, ha fatto sapere la presidente della Commissione europea von der Leyen, sulla possibilità di nuovi rifornimenti di Gnl dagli Usa all’Europa.

Il tema è caldo, dopo che la Russia ha richiesto il pagamento in rubli delle sue vendite di gas. “Una decisione foriera di problemi anche per la Russia che comporta un aumento di 15 euro per megawattora del prezzo del gas e un problema di contrattualista con gli operatori di settori”, spiega una fonte diplomatica. Il Consiglio europeo vaglierà la proposta appena sfornata dalla Commissione in tempi record, che fa seguito al piano di RePowerEu e alle indicazioni del vertice di Versailles.

Tre i punti cardine: gli acquisti comuni di gas, per cui sarà creata una task force a livello di Ue, che metterà in comune la domanda e rafforzerebbe la posizione dell’Unione di fronte ai fornitori internazionali, migliorando la resilienza e abbassando i prezzi. Il modello è quello degli acquisti di vaccini per il Covid. L’Esecutivo Ue ha poi presentato una proposta legislativa che introduce un livello minimo di stoccaggio di gas dell’80% per il prossimo inverno, da raggiungere entro l’1 novembre 2022, per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, e che sale al 90% per i successivi anni.

Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan, parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force, ha affermato che il presidente Usa domani annuncerà nuove sanzioni contro “politici, oligarchi ed enti” russi. Biden e i leader della Nato “discuteranno di come rafforzare il fianco est” dell’Alleanza Atlantica e, quanto alla partita energetica, gli Stati Uniti “stanno già aiutando l’Europa a diventare meno dipendente” dalla Russia, “potete aspettarvi che aumenteremo le forniture di gas naturale liquefatto all’Europa nel giro di mesi”.

Anche la Cina sarà al centro dei tre vertici, perché “gli alleati sono preoccupati che Pechino possa fornire supporto materiale per l’invasione russa”, ha affermato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. L’Europa, invece, conta di trasformare il summit bilaterale Ue-Cina previsto per il 1° aprile in un momento per chiedere a Pechino un impegno per la soluzione del conflitto facendo leva sul suo ruolo internazionale, anche come membro del Consiglio di sicurezza dell’Onu, e sulla relazione con la Russia.

L’Ue si sta muovendo anche sul tema della sicurezza alimentare. Oltre alla scarsità di cereali dall’Ucraina, che colpirà soprattutto paesi terzi, l’Europa, che sta giù subendo ricadute sulla produzione per gli alti costi dell’energia, avrà bisogno di una maggiore produzione, per far fronte a una domanda accresciuta anche dai profughi. Per questo la Commissione ha adottato misure di sostegno eccezionali per 500 milioni di euro per assistere direttamente gli agricoltori più colpiti e ha introdotto una deroga eccezionale e temporanea per consentire la produzione di qualsiasi raccolto su terreni incolti quest’anno.

A completare le iniziative messe in campo in sequenza dall’Ue vi è il nuovo quadro sugli aiuti di Stato, che permetteranno regimi per concedere sostegni fino a 35.000 euro per le imprese colpite dalla crisi attive nei settori dell’agricoltura e della pesca e fino a 400.000 euro per le imprese degli altri settori, garanzie statali e prestiti agevolati e aiuti alle imprese per compensare i prezzi elevati dell’energia fino a un massimo di 2 milioni di euro.

Al vertice Ue sarà toccato anche il tema della Bosnia Erzegovina, una polveriera pronte a esplodere se gli influssi russi dovessero alimentare le spinte separatiste della Repubblica Srpska. Infine, i leader discuteranno della proposta annunciata dal presidente Michel di un Fondo di solidarietà con una conferenza internazionale dei donatori per dare un sostanzioso supporto finanziario all’Ucraina in questo momento ma che servirà anche per una futura ricostruzione.(LaPresse)

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