Ucraina: Mosca punta a Donbass e al corridoio per la Crimea, fosse comuni a Mariupol

La Russia punta al controllo del Donbass e dell'Ucraina meridionale, in modo da creare un corridoio di collegamento con la Crimea

Guerra in Donbass (Foto Marco Alpozzi/LaPresse)

ROMA – La Russia punta al controllo del Donbass e dell’Ucraina meridionale, in modo da creare un corridoio di collegamento con la Crimea. E’ questo, secondo Rustam Minnekaev, vice comandante del Distretto militare centrale della Federazione russa, il compito assegnato alle truppe nella “seconda fase” della guerra contro Kiev.

La situazione resta drammatica nella città portuale di Mariupol, di cui il presidente russo Vladimir Putin ha rivendicato la presa. Kiev ha accusato Mosca di non voler aprire un corridoio umanitario per evacuare i civili rimasti nel centro, e ha affermato che i combattenti, barricati nell’acciaieria Azovstal non vogliono arrendersi. Diversa la versione fornita dal Cremlino. Il presidente Putin ha infatti affermato che le autorità ucraine non consentono ai combattenti di arrendersi e, quindi, di salvarsi la vita. “La tregua umanitaria ci sarà quando le formazioni ucraine all’acciaieria Azovstal alzeranno bandiera bianca”, ha avvertito il capo del Centro di controllo della difesa nazionale della Federazione russa, Mikhail Mizintsev.

Nuove immagini satellitari hanno mostrato almeno 200 fosse comuni, nella città di Manhush, vicino a Mariupol. Giovedì sera il servizio stampa del comune della città portuale sul proprio canale Telegram ha affermato che la Russia ha seppellito fino a 9mila civili ucraini nel tentativo di nascondere il massacro. A Bucha una missione delle Nazioni Unite ha documentato “l’uccisione sommaria di circa 50 civili”. Ravina Shamdasani, portavoce dell’Ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani, ha affermato che le azioni compiute dalle forze armate russe “possono equivalere a crimini di guerra”.

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha detto a Putin, in un colloquio telefonico, di “aprire immediatamente i corridoi umanitari” a Mariupol e nelle altre città assediate, specie in occasione della Pasqua ortodossa di domenica. Michel ha poi invitato il leader russo a un “impegno diretto” con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Putin, da parte sua, ha chiarito che l’incontro con il leader ucraino dipende dall’esito negoziati, e ha accusato i rappresentanti dell’Ue di “dichiarazioni irresponsabili sulla necessità di risolvere la situazione con mezzi militari”. L’Ue intanto si sta preparando a varare un sesto pacchetto di sanzioni contro Mosca la prossima settimana che includerà una forma di embargo al petrolio russo.

I negoziati tra le delegazioni di Mosca e Kiev sono in una condizione di stallo, secondo il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, che afferma di non aver ancora ricevuto una risposta dalla controparte sulle proposte scritte consegnate dalla Russia. A tentare una mediazione per la fine del conflitto sarà anche il segretario generale delle Nazioni Unite Anotnio Guterres, che verrà ricevuto da Putin a Mosca il 26 aprile. Guterres avrà anche un colloquio con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Il 19 aprile, il segretario generale ha inviato lettere alle missioni permanenti di Russia e Ucraina alle Nazioni Unite chiedendo ai presidenti dei due paesi, Putin e Zelensky, di riceverlo.

(LaPresse/Lucrezia Clemente)

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