BRUXELLES – Gli Stati Uniti hanno annunciato un altro miliardo di dollari per aiutare l’Ucraina a difendersi. Il “momento è cruciale” sul campo di battaglia e occorre intensificare il supporto militare a Kiev, per usare le parole del segretario Usa alla Difesa, Lloyd James Austin, a margine della riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina presso la sede Nato a Bruxelles. Gli aiuti di Washington, che comprendono armi di artiglieria e di difesa costiera, nonché munizioni e sistemi missilistici avanzati “di cui gli ucraini hanno bisogno per supportare le loro operazioni difensive nel Donbass”, si aggiungono all’impegno del gruppo di contatto che riunisce 50 paesi nel mondo.
Gli Stati Uniti hanno già fornito di tutto, obici ed enormi quantità di munizioni, elicotteri, contro artiglieria, radar, veicoli tattici e apparecchiature elettroniche di disturbo, ma non è il momento di fermarsi e bisogna dare seguito alle richieste del governo ucraino lasciate sul tavolo Nato dal ministro della Difesa di Kiev, Oleksii Reznikov. Per il segretario americano “non possiamo perdere velocità” perché “la posta in gioco è troppo alta”.
La Russia continua a bombardare indiscriminatamente i territori ucraini, colpire i civili, invadere “quindi dobbiamo intensificare il nostro impegno condiviso per l’autodifesa dell’Ucraina e dobbiamo impegnarci ancora di più per garantire che l’Ucraina possa difendersi”, ha rimarcato il Segretario Usa alla Difesa. Più che la vittoria, l’obiettivo è difendere il territorio sovrano ucraino, per permettere di costruire in futuro un paese indipendente e prospero – ha spiegato Austin – e per dare un messaggio alla comunità internazionale che non si possono infrangere le regole comuni invadendo un altro paese.
La partita, dunque, riguarda anche l’ordine globale, per questo “rimarremo concentrati su questo per tutto il tempo necessario”, ha scandito il Segretario Usa. Al gruppo di contatto ha preso parte anche l’Italia, che con il ministro Lorenzo Guerini, “ha ribadito con determinazione l’impegno a sostegno dell’Ucraina per la difesa della sua sovranità, e persegue incessantemente tutti gli sforzi per una soluzione diplomatica che porti alla pace”.
Nel quartiere generale della Nato c’è fermento, in vista del prossimo vertice dei capi di Stato e di governo dei 30 paesi alleati, che si terrà il 29 e il 30 giugno a Madrid, e al quale è stato invitato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “in persona, e se non possibile, in videoconferenza”. Potrebbe essere il vertice in cui si dà il via libera alla richiesta di adesione di Svezia e Finlandia, se si riuscirà ad indirizzare le preoccupazioni della Turchia legate all’ospitalità dei curdi vicini al Pkk concessa da Stoccolma.
Durante la ministeriale di oggi Stoltenberg ha sentito il presidente Erdogan e ribadito che le sue preoccupazioni sono legittime. Il punto è che la Turchia è un alleato troppo importante e militarmente potente nella Nato, che svolge un ruolo strategico nel Medio Oriente, accoglie milioni di rifugiati e contrasta il terrorismo di matrice islamica. Non a caso, nelle ultime settimane, il numero Uno della Nato ha iniziato a farsi carico delle esigenze di Ankara e lo si vede anche nella scelta lessicale che è ricaduta sul nome “Turkiye”, gradito al governo Erdogan, invece dell’inglese Turkey.
I contatti tra il quartier generale della Nato e i governi di Stoccolma, Helsinki ed Ankara sono sempre più frequenti e si cerca “una soluzione il prima possibile”. Ma al vertice Nato della capitale spagnola si farà anche il punto sul sostegno all’Ucraina a tutto tondo. “Gli alleati si impegnano a continuare a fornire a Kiev ciò di cui ha bisogno, armi pesanti e sistemi a lungo raggio”, ha detto Stoltenberg, che auspica anche “un pacchetto di assistenza per l’Ucraina che l’aiuti nel lungo termine”.(LaPresse)