Ucraina, Papa: “Non portare umanità alla rovina, fermare la distruzione con negoziati veri”

"Senza l'amore alla base, tutto il resto è vano"

Foto Rasfan / AFP

MILANO – “Senza l’amore alla base, tutto il resto è vano”. Papa Francesco ricorda così ai fedeli il ruolo dello Spirito Santo nella domenica di Pentecoste, che contrappone allo spirito mondano, che “preme perché ci concentriamo solo sui nostri problemi e interessi, sul bisogno di apparire rilevanti, sulla difesa strenua delle nostre appartenenze nazionali e di gruppo”. Un modo di concentrarsi sui propri interessi strettamente legato all’incubo della guerra, “la negazione del sogno di Dio”. Il Pontefice è tornato a chiedere la fine del conflitto in Ucraina, “un’escalation sempre più pericolosa per tutti”.

“Non portate l’umanità alla rovina per favore. Non portate l’umanità alla rovina”, le parole di supplica che ha rivolto ai fedeli dopo la celebrazione del ‘Regina Caeli’ che ha seguito la Messa di Pentecoste. In uno scenario di “popoli che si scontrano, popoli che si uccidono. Gente che anziché avvicinarsi, viene allontanata dalle proprie case”, Papa Francesco chiede che “si mettano in atto veri negoziati, concrete trattative per un cessate il fuoco e per una soluzione sostenibile”, che “si abbia rispetto per la vita umana, si fermi la macabra distruzione di città e di villaggi”. Il richiamo alla pace e alla brutalità della guerra ha trovato riflesso anche nelle parole dell’omelia, che il Pontefice ha pronunciato pur non avendo officiato la Messa a San Pietro: “Lo Spirito Santo è concreto, non idealista: ci vuole concentrati sul qui e ora, perché il posto dove stiamo e il tempo che viviamo sono i luoghi della grazia. Lo spirito del male, invece, vuole distoglierci dal qui e dall’ora, portarci con la testa altrove: spesso ci àncora al passato: ai rimpianti, alle nostalgie, a quello che la vita non ci ha dato. Oppure ci proietta nel futuro, alimentando timori, paure, illusioni, false speranze”. Un appello che porta a cercare il “non un mondo ideale, una Chiesa ideale, ma quello che c’è, alla luce del sole, nella trasparenza, nella semplicità”.

Nell’epoca di internet e della globalizzazione, si chiede Papa Francesco, “cosa può dire il Vangelo?”, dicendo ai fedeli che “lo Spirito Santo è specialista nel colmare le distanze, ci insegna a superarle. È Lui che collega l’insegnamento di Gesù con ogni tempo e ogni persona. Con Lui le parole di Cristo diventano vive, oggi! Sì, lo Spirito le rende vive per noi: attraverso la Sacra Scrittura ci parla e ci orienta nel presente”, quello di un mondo complesso contraddistinto da violenti conflitti. Il Pontefice ha però “appreso con soddisfazione che la tregua nello Yemen è stata rinnovata per altri due mesi”, auspicando che “questo segno di speranza possa essere un ulteriore passo per mettere la parola fine a quel sanguinoso conflitto, che ha generato una delle peggiori crisi umanitarie dei nostri giorni”. Non è mancata inoltre la “preghiera per le vittime delle frane causate dalle piogge torrenziali avvenute nella regione metropolitana di Recife, in Brasile” e la “mia vicinanza ai pescatori”, che, “a causa dell’aumento del costo del carburante, rischiano di dover cessare la loro attività; e la estendo a tutte le categorie di lavoratori gravemente penalizzati dalle conseguenze del conflitto in Ucraina”.

LaPresse

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