Ucraina, Putin ordina l’allerta nucleare. Zelensky apre ai negoziati: “Non ci credo ma proviamo”

in foto Volodymyr Zelenskyy Foto Ufficio stampa presidenziale ucraino via AP

ROMA – Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato l’allerta del sistema difensivo nucleare, portando al massimo livello la minaccia per l’Occidente. Il suo utilizzo sarebbe “una catastrofe per il mondo”, ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba mentre la Nato ha definito la retorica del leader russo “pericolosa e irresponsabile”.

Durante la giornata è proseguita l’avanzata dell’esercito di Mosca sul suolo ucraino. Dopo quattro giorni di guerra il presidente di Kiev Volodymyr Zelensky ha accettato di tenere negoziati con la controparte russa lungo il confine bielorusso. “Non credo molto al risultato dell’incontro”, ma “proviamo”, ha detto il presidente ucraino in un videomessaggio indirizzato alla nazione.

Zelensky ha spiegato di non voler essere visto come il presidente che non ha cercato fino all’ultimo di raggiungere una tregua. Kuleba ha chiarito che non ci sarà una resa da parte dell’Ucraina ai negoziati e che non verrà ceduto alla Russia nemmeno un centimetro del territorio del Paese.

In mattinata la Russia ha dato un ultimatum all’Ucraina di accettare negoziati a Gomel sul suolo bielorusso. Offerta che Zelensky ha accettato dopo aver parlato con il leader autoritario Alexander Lukashenko ed essersi fatto promettere che missili e truppe in Bielorussia non attaccheranno l’Ucraina. Il vice ministro dell’Interno ucraino Evgeny Yenin ha affermato che i colloqui si terranno lunedì mattina.

Incontreremo i russi “senza precondizioni” al confine ucraino-bielorusso, vicino al fiume Pripyat, ha detto Zelensky, parlando alla nazione. Durante la giornata sono proseguti gli scontri, in particolare a Kharkiv, dove sono entrate le truppe russe. Dopo qualche ora la difesa ucraina ha annunciato di aver ripreso il controllo della città. Sirene antiaeree ed esplosioni si sono sentite di ora in ora a Kiev.

Il sindaco della capitale, l’ex pugile Vitali Klitschko, ha affermato che l’evacuazione dei civili è diventata impossibile e che la città è circondata dai russi. Al momento ci sono 1.900 italiani nel paese e “non è possibile evacuare nessuno”, ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, specificando che l’ambasciatore a Kiev Pier Francesco Zazo gli ha chiesto di restare e nella residenza con lui ci sono circa 100 connazionali.

Intanto l’Occidente ha inasprito le sanzioni contro Mosca e i ministri degli Esteri riuniti al G7 hanno avvertito che sono pronti a nuove misure qualora l’offensiva russa dovesse continuare. Nelle capitali europee e nelle stesse Russia e Bielorussia i manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro la guerra. Oltre 170 sono stati gli arresti in Bielorussia e più di 5mila quelli in Russia. A Berlino sono state circa mezzo milione le persone che si sono radunate vicino alla Porta di Brandeburgo per chiedere la pace in Ucraina.(LaPresse)

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