ROMA – Occupare tutto il Donbass entro il primo luglio. Sarebbe questo l’ordine impartito da Vladimir Putin ai suoi generali. Un piano che – secondo l’intelligence ucraina – si snoderebbe in due fasi. Prima la conquista del Luhansk, nei prossimi giorni, e poi successivamente quella della regione di Donetsk. “Non ci interessano i piani russi sul Donbass”, la risposta sprezzante del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il leader di Kiev, comunque, ammette le difficoltà e torna a chiedere a gran voce “più armi”.
La strategia di Mosca passa in primis per Severodonetsk. La città è a tutti gli effetti una nuova Mariupol dove si combatte strada per strada. Secondo il governatore ucraino locale, in un attacco le forze russe avrebbero colpito anche “una cisterna di acido nitrico in un impianto chimico”. In città, per la gran parte controllata dai russi, ci sarebbero 12mila civili “con accesso insufficiente ad acqua, cibo, medicine o elettricità”, spiega una Ong norvegese che ne aveva fatto il suo quartier generale. A certificare la distruzione che stanno patendo le città del Paese anche l’Unesco che riporta 139 siti culturali, per la maggior parte religiosi, danneggiati da inizio conflitto.
Intanto in Ucraina proseguono i processi ai militari russi arrestati. Due di loro sono stati condannati a 11 anni e mezzo di detenzione da un tribunale della regione di Poltava. Sono stati ritenuti colpevoli di aver attaccato delle infrastrutture civili a Kharkiv. La procuratrice generale di Kiev, Iryna Venedtikova, annuncia in una conferenza stampa a L’Aja insieme al procuratore generale della Corte penale internazionale l’intenzione di perseguire “almeno 80 criminali di guerra”.
Resta caldissimo pure il fronte del grano. Il ministro degli Esteri russo, Seregi Lavrov, sarà in Turchia l’8 giugno per discutere l’apertura di un corridoio di sicurezza nel Mar Nero per il trasporto ma – precisa – il passaggio delle navi sarà consentito solo l’Ucraina “sminerà le sue acque costiere”. Dal porto di Mariupol, in mano alle forze di Mosca, è partita la prima nave con un carico di metallo che sarà consegnato a Rostov in territorio russo.
L’atteggiamento fra le parti in causa resta minaccioso. L’ultima proposta shock arriva da Oleg Morozov, deputato di Russia Unita. Il parlamentare di Mosca parla di un’idea “fantastica” ovvero quella di rapire “in un prossimo futuro” un alto funzionario occidentale. “A un certo punto, un ministro della Difesa di qualche Paese della Nato andrà in treno a Kiev per parlare con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy, ma al posto di arrivarci si sveglierà da qualche parte a Mosca…”, le sue parole sconvolgenti in un’intervista alla tv russa.(LaPresse)