Nuovo massiccio attacco missilistico della Russia sull’Ucraina. L’esercito di Mosca ha colpito Kiev, Kryvyi Rih, città natale del presidente Volodymyr Zelensky, e la regione di Kharkiv. Nonostante l’esercito ucraino sia riuscito ad abbattere quasi tutti i missili lanciati sul Paese, l’attacco ha ucciso tre persone e causato danni a 9 centrali elettriche, costringendo l’operatore statale Ukrenergo a dichiarare lo stato di emergenza. 1,3 milioni di persone nella sola regione di Kharkiv sono rimaste al buio, mentre a Kiev è stata interrotta la fornitura di acqua.
Sull’attacco si è espresso l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri, Josep Borrell, definendo i bombardamenti russi “crimini di guerra”. Gli attacchi sono avvenuti nel giorno dell’approvazione da parte dell’Ue del nono pacchetto di sanzioni nei confronti di Mosca. Sanzioni necessarie per “spingere ulteriormente l’economia e la macchina da guerra russa fuori dai binari”.
Come affermato dalla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Quasi 200 i nuovi soggetti aggiunti all’elenco, tra cui compaiono ufficiali, politici e ministri russi e anche quattro emittenti televisive russe, NTV/NTV Mir, Rossiya 1, REN TV e Pervyi Kana, per cui è previsto lo stop alle trasmissioni in Europa. I soggetti sanzionati sono a vario titolo ritenuti coinvolti “nel furto di prodotti agricoli ucraini”, “rapimento di bambini ucraini in Russia”, almeno 40 secondo le autorità ucraine, e “attacchi missilistici brutali e deliberati della Russia contro i civili”.
Sanzionato anche Russia Unita, il partito del presidente russo Vladimir Putin, ritenuto “responsabile del supporto materiale delle azioni che hanno minato o minacciato l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina”. Intanto la possibilità di far sedere Kiev e Mosca attorno a un tavolo sembra farsi sempre più lontana, come afferma la Casa Bianca, secondo cui Putin è “determinato a proseguire la guerra”. “Non c’è alcuna indicazione” che il presidente russo voglia porre fine al conflitto “attraverso la diplomazia o altri mezzi”, fa sapere il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby.
L’Ucraina, dal canto suo, secondo fonti dell’Amministrazione Biden, avrebbe le capacità militari di riconquistare la Crimea. Territorio in cui i russi, stando alle informazioni fornite dallo stato maggiore ucraino, stanno rafforzando le linee di difesa in caso di una controffensiva. Ogni decisione militare “su come condurre le operazioni all’interno del loro Paese” spetta comunque alle forze ucraine, ha precisato Washington.(LaPresse)