Ucraina, scambio di prigionieri tra Kiev e i separatisti: 200 liberi

Putin e Merkel, in un colloquio telefonico, hanno giudicato "positivo" lo scambio di prigionieri

Guerra nel Donbass in Ucraina (Foto Marco Alpozzi/LaPresse)

KIEV – Si è svolto sotto un cielo grigio al posto di controllo di Maiorske in Ucraina lo scambio di prigionieri fra Kiev e i separatisti filorussi dell’est del Paese. A volerlo fortemente prima di Capodanno è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e un accordo in tal senso, con Vladimir Putin, era arrivato nel summit sull’Ucraina che si è tenuto il 9 dicembre a Parigi. A cui hanno partecipato Emmanuel Macron, Angela Merkel, e appunto Putin e Zelensky. Lo scambio ha coinvolto 200 prigionieri ed è durato circa cinque ore, un periodo lungo dovuto soprattutto alle necessarie verifiche di identità.

La guerra in Donbass

Si tratta di un evento chiave che segna una de-escalation nell’unico conflitto attivo in Europa. La guerra fra Kiev e i separatisti filorussi ha provocato dal 2014 oltre 13mila morti in Donbass, bastione industriale dell’est dell’Ucraina, e un milione di sfollati. L’Occidente e l’Ucraina accusano Mosca di finanziare e armare i ribelli. Cosa che la Russia nega, affermando di giocare un ruolo politico-umanitario per proteggere le popolazioni locali russofone. I combattimenti sono notevolmente diminuiti in intensità dagli accordi di Minsk del 2015. Ma 80mila uomini continuano a fronteggiarsi da una parte e dall’altra di una linea del fronte che si estende per 500 chilometri, con morti che si registrano ogni mese in scontri e per l’esplosione di mine.

La consegna dei prigionieri

A Kiev sono stati riconsegnate 76 persone: 12 militari e 64 civili; quattro dei prigionieri liberati su richiesta di Kiev hanno scelto di rimanere nelle zone separatiste per restare “con le loro famiglie”. Quanto alle repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk, invece, hanno detto di avere ricevuto rispettivamente 61 e 63 persone. Fra cui dei russi e un brasiliano che hanno combattuto tra le file ribelli; 14 persone liberate su richiesta dei separatisti hanno deciso di rimanere in territorio sotto controllo di Kiev.

Il colloquio tra Putin e Merkel

Putin e Merkel, in un colloquio telefonico, hanno giudicato “positivo” lo scambio di prigionieri. La cancelliera inoltre, insieme al presidente francese Macron, ha chiesto di arrivare allo “scambio di tutti i prigionieri legati al conflitto”. A Kiev, però, la scelta dei prigionieri da consegnare ai separatisti ha provocato un’ondata di indignazione visto che fra loro ci sono alcune persone condannate per crimini di sangue. Fra i personaggi più controversi, tre uomini che hanno commesso un attentato con vittime a Kharkiv a febbraio del 2015 ed ex poliziotti detenuti per il loro presunto coinvolgimento nella repressione sanguinosa delle manifestazioni pro Ue di Maidan nel 2014. Detenzioni dunque che non erano legate al conflitto in corso. Il sollevamento di Maidan, in cui sono morte un centinaio di persone, si è svolto prima ancora dell’inizio della guerra nell’est dell’Ucraina.

(LaPresse/AFP)

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