In tutte le regioni ucraine, ad eccezione della Crimea occupata, è tornata l’allerta aerea per il timore di un altro raid a tappeto come quello effettuato dalle forze russe lo scorso 10 ottobre. Le autorità ucraine hanno chiesto alla popolazione di ripararsi nei rifugi anti-aerei e di “prendere sul serio l’allarme”, perché il “nemico” stava “lanciando razzi in tutta l’Ucraina”.
Gli attacchi russi non si sono rivelati devastanti come quelli di inizio settimana, ma hanno comunque creato diversi danni, anche a strutture civili. Ancora una volta è stata presa di mira la regione di Zaporizhzhia, dove sono state distrutte due scuole. Fortunatamente, non ci sono state vittime. Il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha parlato di un totale di 130 attacchi russi nell’ultima settimana, sottolineando però che l’infrastruttura energetica ucraina “ha resistito”.
L’allarme, comunque, resta alto, tanto che la Serbia ha deciso di chiudere temporaneamente la propria ambasciata a Kiev, mentre l’ambasciata del Kazakistan, dopo quella cinese, ha esortato i propri cittadini residenti in Ucraina a lasciare il Paese. Da parte russa, secondo quanto riferito dalla Stato Maggiore ucraino, Mosca ha deciso di “evacuare le cosiddette istituzioni ‘statali’ da Kherson per trasferirle in Crimea”.
Prosegue, intanto, la controffensiva dell’esercito ucraino. Le autorità filorusse hanno denunciato un bombardamento che ha colpito l’edificio municipale a Donetsk, e ferito almeno cinque persone. Registrati attacchi anche nella regione russa di Belgorod. L’intelligence di Kiev ha poi annunciato l’intenzione di pagare una taglia di 100.000 dollari per la cattura di Igor Girkin, ex ministro della Difesa dell’autoproclamata Repubblica popolare del Donetsk. Girkin è ritenuto colpevole di “attività terroristiche, torture, omicidi e violazioni della sovranità statale”.
Su Girkin pende anche un mandato di cattura internazionale diramato dall’Olanda in seguito all’abbattimento di un volo civile Boeing 777 MH17. Il Washington Post ha svelato la volontà dell’Iran di fornire armi a Mosca. Secondo alcuni ufficiali di sicurezza statunitense e delle forze alleate, Teheran sarebbe pronta a consegnare droni da combattimento e missili terra-superficie. Una decisione che ha allertato in particolare Israele.
Nachman Shai, ministro israeliano per la Diaspora, ha dichiarato che “non c’è più alcun dubbio sulla posizione di Israele in questo sanguinoso conflitto. È giunto il momento che anche l’Ucraina riceva aiuti militari”, che Kiev riceverà anche dalla Francia. Parigi ha promesso la consegna di sistemi di difesa aerea per proteggere le città ucraine dagli attacchi dei droni, oltre a un programma di addestramento ampliato per i soldati ucraini.
Da Mosca è arrivato un avvertimento a tutti quei Paesi intenzionati ad applicare un price capo sul gas russo. L’amministratore delegato di Gazprom, Aleksej Miller ha parlato di “cessazione delle forniture”, davanti a questa eventualità. Mentre il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che i cittadini dei Paesi che metteranno un tetto al prezzo del gas “ne pagheranno le conseguenze”.(LaPresse)