Ucraina, Vereshchuk: “Putin più pericoloso con Finlandia e Svezia nella Nato”

Le parole della vicepremier ucraina

Foto Alexei Danichev, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP In foto il presidente russo Vladimir Putin

MILANO – “Putin è irrazionale ma il giorno in cui la Finlandia, e io dico anche la Svezia, entreranno nella Nato, lui sarà stretto in un angolo e sappiamo che in quel caso potrebbe diventare più pericoloso di quanto sia già”. Così Iryna Vereshchuk, vicepremier ucraina, in un’intervista al Corriere della Sera in cui sottolinea come “questo è il momento migliore per i due Paesi per fare questo passo e il loro ingresso nella Nato è anche una risposta a Putin sull’Ucraina. È un segnale forte, anche per i Paesi baltici che temono la Russia e si sentirebbero più protetti”.

“I russi hanno nelle loro mani più di 2.000 civili. Li trattano come criminali di guerra. Li tengono in prigione, li minacciano, li torturano, li picchiano. La convenzione di Ginevra non ci consente di scambiare i soldati con i civili e quella gente ha bisogno di aiuto. Sono sindaci, giornalisti, attivisti per i diritti umani, amministratori, volontari”. Lo ha detto la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha precisato di aver riportato a casa “360 dei nostri soldati scambiati con soldati russi”.

Secondo Vereshchuk, “la sola via d’uscita è la vittoria dell’Ucraina con i territori riconosciuti dalla comunità internazionale nel 1991. Ma questa vittoria è possibile soltanto con l’impegno dei Paesi occidentali: non intendo soldati ma armi, assistenza e sanzioni”.

Sul tema dei negoziati, la vicepremier ha sottolineato come ora siano “congelati. Il presidente ha chiesto un corridoio di salvezza da Azovstal e al momento il solo punto in discussione con i russi è questo. Tutte le altre discussioni o azioni politiche possono essere messe sul tavolo soltanto dopo questo. Anche se siamo sempre pronti a nuovi incontri, finché non veniamo a capo della questione umanitaria ad Azovstal non ci saranno altre trattative fra i negoziatori”.

(LaPresse)

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