BRUXELLES – E’ un “momento di svolta”, uno spartiacque nella stabilità europea e dell’Occidente, come l’ha definito la presidente della Commissione europea von der Leyen. E l’Ue mai come ora deve mostrarsi unita e decidere le mosse migliori contro la “barbara aggressione” di Putin. I leader europei a Bruxelles hanno deciso di adottare “sanzioni massicce” contro Mosca, ma senza l’ipotesi di escludere la Russia dalla rete Swift, il sistema internazionale di pagamento interbancario.
La richiesta era stata avanzata dall’Ucraina e sostenuta da Estonia, Lettonia e Polonia e al di fuori dell’Ue anche della Gran Bretagna. “E’ sempre un’opzione, ma in questo momento non è la posizione che il resto d’Europa vuole prendere”, ha detto dall’altra sponda dell’Atlantico il presidente americano Joe Biden. Il punto è fino a che punto i leader europei vorranno spingersi a punire Mosca. Perché il rischio è quello di esaurire tutte le cartucce in caso di ulteriore escalation. Che fare se Putin decidesse poi di occupare il paese e rovesciare il presidente Zelensky? Il blocco della rete Swift è certamente una carta da giocare.
“La posta in gioco è la stabilità dell’Europa e dell’intero ordine internazionale, il nostro ordine di pace”, ha detto la numero uno dell’esecutivo Ue. “Il presidente Putin ha scelto di riportare la guerra in Europa”, per questo serve “una risposta determinata e unita”. Stando a quanto annunciato da von der Leyen, le sanzioni impediranno l’accesso ai mercati dei capitali, “sopprimeranno la crescita economica della Russia”, e avranno l’effetto di “aumentare gli oneri finanziari, aumentare l’inflazione, intensificare i deflussi di capitali, ed erodere gradualmente la sua base industriale”.
Le misure indeboliranno la posizione tecnologica della Russia in aree chiave, da cui in realtà l’élite ricava la maggior parte dei propri soldi. E questo spazia da componenti high a software all’avanguardia. Verranno presi di mira anche i beni a duplice uso, civile e militare. Certamente ci sarà il divieto di esportazione tecnologia per l’industria aeronautica, e sul lato energetico, il divieto di esportazione di tecnologica per l’industria di raffinazione ed estrazione del petrolio.
Inoltre, sarà impedito l’accesso al mercato europeo alle compagnie russe a partecipazione pubblica. Sulle sanzioni individuali le carte più forti da giocare sono quelle di includere i nomi dello stesso presidente russo Vladimir Putin e del ministro degli Esteri, Sergej Lavrov. L’ipotesi è confermata da Biden ed è sul tavolo. Di sicuro tra i destinatari di misure vi saranno individui della Bielorussia, che sta collaborando con il Cremlino nelle operazioni militari. Ai bielorussi il presidente il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha rivolto un appello a “non prendere parte a questa inutile tragedia contro i vostri vicini in Ucraina”.
L’Ue sta preparando anche dei piani di contingenza per accogliere i rifugiati ucraini e per aiutare gli sfollati interni e probabilmente verrà fornita ulteriore assistenza oltre al recente pacchetto da 1,2 miliardi di euro approvato. “Il Consiglio europeo invita a portare avanti i lavori sulla preparazione e la prontezza a tutti i livelli e invita la Commissione, in particolare, a presentare misure di emergenza, anche in materia di energia”, si legge nella conclusioni del vertice.
Nelle scorse settimane si è lavorato molto per arrivare a essere “indipendenti da qualsiasi tipo di pressione proveniente dalle forniture di gas russe”, ha detto von der Leyen. Insomma, in questo “cataclisma” che “ha scosso l’Europa”, come l’ha definito Michel, l’Ue deve ritrovare il suo slancio senza farsi trovare impreparata e mostrare esitazioni. “L’Unità è la nostra forza”, ha rimarcato von der Leyen, il mondo deve “vedere che l’unità è la nostra forza”.(LaPresse)