“Noi ci sentiamo cittadini di un’Europa che vorremo più forte in politica estera e in politica militare, che oggi purtroppo non conta sul piano internazionale ma che cambiando il sistema di voto, da quello all’unanimità a quello di maggioranza qualificata, come io chiedo dal 2000, potrebbe darsi, come succede negli Stati Uniti, una politica di difesa comune, con una voce sola di quel coordinamento delle forze militari dei singoli paesi europei”. Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un passaggio del suo intervento a un evento per le regionali lombarde al Palazzo delle Stelline a Milano. “Noi europei dobbiamo avere chiaro che la signora Cina porta avanti un disegno di espansione globale. Noi nel mondo non contiamo nulla. Se in Europa, l’Italia, magari anche la Germania, venisse occupata da 4 milioni di militari della Cina, che tra l’altro ha anche il più grande arsenale nucleare del mondo, cosa potrebbe succedere? Purtroppo nulla, resteremmo sotto la dominazione cinese”, ha affermato Berlusconi. “Speravamo di poter convincere la Russia, che è assolutamente un paese europeo per storia, per tradizione, per religione, per la sua letteratura, per la sua musica, per il suo stile di vita, ad entrare nella nostra Europa, mettendo così fine al pericolo che incombe su di noi di un’espansione del globalismo cinese anche sul nostro continente. E’ stato un gran peccato e oggi purtroppo la situazione è tornata quella della guerra fredda, con la Russia assolutamente isolata e con tutto l’Occidente unito contro la Russia”, ha concluso l’ex premier.
LaPresse