ROMA – “Al tavolo negoziale con la Commissione Europea ci andrà sì il ministro dell’Economia, ma come anatra zoppa, legato mani e piedi dai vincoli contrattuali che gli imporranno i due vicepremier, con pochi margini di trattativa. Una pessima notizia anche per la Commissione. Dal momento che sia il presidente Jean Claude Juncker che il commissario per gli affari finanziari Pierre Moscovici, le due colombe all’interno dell’Esecutivo europeo, speravano di poter contare sulla diplomazia del ministro Tria. Ciò per trovare una soluzione che permettesse all’Italia di sistemare i conti con una correzione di qualche miliardo. Senza obbligare la Commissione ad aprire una procedura d’infrazione”. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile economico di Forza Italia.
Il timore
“Ora, le cose si fanno molto più complicate. Dunque è possibile che Bruxelles, vedendo come si sta mettendo la situazione, decida di andare avanti e punire l’Italia. Lo scopriremo tra poche ore dopo la riunione degli sherpa economici e finanziari che dovrà decidere se dare parere favorevole alla linea dura della Commissione. In quel caso, l’apertura della procedura sarebbe ormai cosa fatta. Dal momento che difficilmente l’Ecofin che si riunirà il prossimo 9 luglio deciderà di prendere una decisione opposta a quella della Commissione e degli esperti finanziari. In assenza di una mediazione da parte italiana, che a questo punto si fa quasi impossibile, l’Italia verrà quindi messa sotto commissariamento”, ha concluso Brunetta.
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Ue, Brunetta: “La procedura d’infrazione è quasi certa, l’Italia verrà commissariata”
Al tavolo negoziale con la Commissione Europea ci andrà sì il ministro dell'Economia, ma come anatra zoppa, legato mani e piedi dai vincoli contrattuali che gli imporranno i due vicepremier, con pochi margini di trattativa.