ROMA – “L’ingresso della Lega nel PPE non è mai stato e non sarà mai all’ordine del giorno”. Lo dice Matteo Salvini a Bruno Vespa nel libro “Perché Salvini rovinò l’Italia (e come Draghi la sta risanando” in libreria dal 4 novembre per Mondadori Rai Libri.
A Vespa che gli fa rilevare una diversa posizione di Giorgetti, Salvini risponde: “Se qualcuno pensava a una centralista merkeliana dopo la Merkel deve constatare che sta accadendo il contrario. In Germania si sta guardando a un governo in cui i socialisti e i verdi hanno posizioni di sinistra a cominciare dagli immigrati. E i liberali vorrebbero ridurci a pane e acqua. E poi tutto è in movimento: in Francia dove si va al voto, in Austria, in Ungheria, in Polonia…”. Quindi quale sarebbe per voi l’approdo possibile?, chiede Vespa nel libro a Salvini. Sto ragionando con alcuni elementi conservatori del PPE preoccupati se quel mondo sbanda a sinistra. Ci siamo noi di Identità e Democrazia : se riuscissimo a unirci ai Conservatori (il partito di cui è segretario Giorgia Meloni) potremmo formare il primo o il secondo gruppo europeo. D’altra parte gli ungheresi sono a spasso, il premier sloveno è incerto, gli austriaci sono avvelenati. Bisogna correre perché a dicembre cambiano tutte le presidenze delle commissioni”. Anche con Forza Italia avete qualche incomprensione “Dopo quattro mesi che chiedo a Berlusconi un coordinamento, finalmente dal 28 ottobre sono programmate riunioni settimanali dei tre ministri nostri e dei tre di Forza Italia per muoverci in materia unitaria. Con la Meloni che non sta al governo faremo riunioni con i capigruppo perché su certi passaggi complicati anche l’opposizione si faccia in una certa maniera”.
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