ROMA (LaPresse) – “Io candidato populista alla presidenza della Commissione Ue? È vero, amici di vari paesi europei me lo stanno chiedendo, me lo stanno proponendo. Fa piacere vedano in me un punto di riferimento per la difesa dei popoli, anche fuori dall’Italia. In questo periodo tra manovra, Europa, immigrati, non ho avuto tempo e modo per valutare la proposta. Maggio è ancora lontano. Vediamo, ci penso”. Così a Repubblica il vicepremier Matteo Salvini.
Salvini non smentisce una candidatura alla Commissione dell’Ue
“Rischio procedura infrazione? A Juncker non rispondo più nemmeno. E poi Oettinger, Moscovici, questi signori parlano negli ultimi giorni dal bunker assediato, sanno che tra sei mesi andranno a casa, quando anche sull’Europa soffierà il vento del cambiamento. In Italia per poco la gente non scende in piazza in giubilo per i provvedimenti che abbiamo inserito in manovra – ha aggiunto –
Io immagino per me e per i miei figli un futuro in Europa. Ma non in questa. E se Bruxelles bocciasse davvero la manovra, la percentuale degli euroscettici salirebbe al 70 per cento. Facciano loro”.
Il giallo sul decreto fiscale
E sul decreto fiscale. “Nessun trucco. Legge di bilancio e decreto fiscale sono passati in Consiglio dei ministri all’unanimità. Nessuno ha votato contro. Anche perché quello che chiamate condono, un condono non è”. Così a Repubblica il vicepremier Matteo Salvini, dopo l’allarme lanciato da Luigi Di Maio su una manina nel dl fiscale. “La manovra non cambierà di una virgola. Ma non si permettano di inviare troike o commissari. La smettano, facciano lavorare il governo degli italiani. Mi appello al buon senso, come Draghi”, ha aggiunto.