Ue, Von der Leyen: “Italia cresce più che mai, voglio un’Europa a servizio giovani”

"Un'Europa al servizio dei giovani".

European Commission President Ursula von der Leyen, right, and European Council President Charles Michel prepare to leave the podium at the conclusion of a media conference, after taking part in an EU Japan Summit via video-link with Japan's Prime Minister Yoshihide Suga, at the European Council building in Brussels, Thursday, May 27, 2021. (Kenzo Tribouillard, Pool via AP)

MILANO – “Un’Europa al servizio dei giovani”. È questo che vuole Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione Ue, a Milano in occasione dei 100 anni dell’Università Cattolica e dell’inaugurazione del nuovo anno accademico, è agli studenti che ha dedicato il suo intervento: “Il futuro è nelle vostre mani. Il futuro è della prossima generazione di europei. E questo mi riempie di fiducia”, ha detto, ringraziando i giovani, che “dall’inizio della pandemia sono stati un esempio per tutti” e riconoscendo le loro difficoltà a entrare nel mondo del lavoro.

Non mancano gli elogi all’Italia nelle parole di von der Leyen: definisce il Paese una “potenza industriale e una democrazia forte al cuore del progetto europeo”. Ma non solo, elogia anche l’economia: “Grazie alla solidarietà europea e alla capacità dell’Italia di gestire efficacemente la pandemia, l’economia italiana sta crescendo più in fretta che in qualunque altro momento dall’inizio di questo secolo”. “Il Pil italiano ritornerà ai livelli pre-crisi già entro la metà del prossimo anno – in tempo per le lauree dei più grandi tra di voi”, dice ai ragazzi. “Gli ordinativi sono in crescita e le imprese sono alla ricerca di personale. Negli ultimi anni non ci sono mai state così tante offerte di lavoro”, prosegue. Tuttavia la numero uno della Commissione Ue sottolinea che in Europa “troppi giovani rimangono ancora disoccupati” e “in questi mesi di ripresa economica, l’occupazione giovanile sta crescendo più lentamente rispetto quella delle altre fasce d’età”. Da qui l’appello per il futuro: “È ora di cambiare le cose. Voglio un’economia che funzioni per i giovani come voi. Un’economia che corrisponda alle vostre attese. Un’Unione europea per la prossima generazione”.

Nell’Aula Magna dell’università – prendendo la parola dopo il videomessaggio di papa Francesco, che ai giovani ha chiesto di non farsi contagiare “dal virus dell’individualismo”, e dopo il discorso del rettore Franco Anelli – von der Leyen ha descritto l’Ue che vuole: “un’Europa per i giovani” e “un’Europa dei giovani”. Un’Europa la cui missione per i decenni a venire sia riassumibile in tre parole: pianeta, innovazione e democrazia. E che dialoghi con i giovani ascoltando “quale Europa sognate”, ha detto agli studenti, ricordando di avere proposto di proclamare il 2022 Anno europeo dei giovani. Poi ha concluso citando il pontefice: “Se voi giovani vi rialzerete, l’Europa si rialzerà. Perché l’Europa vi appartiene. Perché l’Europa siete voi”, ha detto ai giovani ricalcando il messaggio in cui Francesco aveva detto che “Quando un giovane cade, in un certo senso cade l’umanità. Ma è anche vero che quando un giovane si rialza, è come se si risollevasse il mondo intero”.

Una standing ovation ha accolto il suo intervento. Tutti in piedi ad applaudire: fra i tanti l’ex premier Mario Monti e la ministra Mariastella Gelmini, oltre che Romano Prodi, a cui von der Leyen aveva rivolto un saluto speciale all’inizio del discorso: “Oggi siamo riuniti per celebrare il primo secolo dell’Università Cattolica e l’inizio del centunesimo anno accademico. Dal dicembre 1921 la Cattolica ha formato generazioni di leader italiani. La generazione del dopo-guerra, che ha scritto la costituzione italiana e ha ricostruito il Paese. E poi la successiva generazione di leader – figure che hanno reso l’Italia una potenza industriale e una democrazia forte al cuore del progetto europeo. Tra di loro c’è anche un mio predecessore alla presidenza della Commissione europea, Romano Prodi – che oggi è qui con noi. Professore, quale onore, grazie di essere qui”, gli aveva detto.

LaPresse

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