MILANO – La frenata della produzione nelle costruzioni con -0,8% nell’ultimo trimestre del 2018 è un segnale preoccupante. Soprattutto per un settore che negli ultimi dieci anni ha perso 400mila posti di lavoro. E che non si è ancora risollevato dalla grande crisi scattata dopo il 2008. È quanto afferma Uecoop, l’Unione europea delle cooperative, “in relazione agli ultimi dati Istat sul comparto edile che vede il quarto trimestre dello scorso anno chiudere in negativo. Dopo che i due trimestri precedenti avevano invece registrato una crescita”.
Cede il settore delle costruzioni, chiuse 4mila aziende
“La ferita occupazione nell’edilizia purtroppo non si è ancora rimarginata – sottolinea Uecoop -. Visto che a oggi ci sono 826mila addetti contro gli oltre 1,2 milioni del 2008. Un trend che ha portato anche alla chiusura di quasi 4mila realtà cooperative dell’edilizia a livello nazionale”.
L’allarme dell’Uecoop, intervenire con misure strutturali
“Per questo – evidenzia Uecoop – è strategico intervenire con misure che facciano ripartire in modo deciso il comparto delle costruzioni. Favorendo il recupero strutturale e ambientale degli edifici esistenti oltre a spingere verso la realizzazione di nuove abitazioni di qualità che rispettando i più alti standard strutturali ed energetici conservino al meglio quel valore di investimento. Che da sempre gli italiani affidano al mattone”.
Come rilanciare il settore dell’edilizia
Il patrimonio immobiliare nazionale – rileva Uecoop – è caratterizzato “da un alto grado di obsolescenza che rende necessario un grande piano di ristrutturazioni anche a livello antisismico. In grado di rilanciare al tempo stesso un settore delle costruzioni in cui la ripresa è ancora troppo lenta nonostante – conclude Uecoop – le oltre 411mila compravendite di abitazioni nei primi nove mesi del 2018″.
(LaPresse)