NAPOLI – “Enrico Letta deve scegliere tra il M5S e Vincenzo De Luca. La gestione precedente del Partito democratico si era inginocchiata ai grillini, ma se Letta ha gli attributi cambierà qualcosa”: il big nazionale di Italia viva illustra a Cronache di Napoli, senza troppi giri di parole, lo stato dell’arte riguardo alle prossime Comunali, non solo per quel che riguarda il capoluogo ma tutte quelle dei Comuni che andranno al voto in Campania. Il partito di Matteo Renzi ha nella nostra regione un vero e proprio fortino: il 7,4% raggiunto alle elezioni dello scorso settembre è un record nazionale.
Dunque, Italia Viva, in vista delle amministrative, fa sentire la propria voce: “Sappiamo che il M5S”, aggiunge la nostra fonte, “vorrebbe imporre un proprio candidato a Napoli, giocando con gli incastri con le altre città. Noi, se la scelta sarà questa, non ci saremo: chiederemo le primarie e se non ci saranno scenderemo in campo con un nostro candidato. La nostra posizione è partire dalla coalizione che ha vinto le Regionali: come tutti sanno, in quella coalizione il M5S non c’era. Se poi i grillini vorranno votare un candidato a sindaco scelto in maniera collegiale, coma ad esempio Gaetano Manfredi, non rifiuteremo di certo i loro voti”.
Pane al pane, dunque: il dibattito all’interno della coalizione Pd-M5S-De Luca continua a tenere banco. La linea di Italia viva è stata dettata da Matteo Renzi: “Noi”, ha detto il senatore di Rignano all’assemblea nazionale del partito, sabato scorso, “non vogliamo andare alle elezioni con i sovranisti e non lo faremo. E non vogliamo candidare le nostra esperienza con i populisti e non ci candideremo con i populisti. Se questo messaggio suona chiaro ai Meloni e Salvini da una parte e ai Di Maio e Di Battista dall’altra”, ha aggiunto ancora, “è perchè la nostra la posizione è il riformismo”.
Dato per scontato che le parole di Renzi sono tattiche, e che Italia Viva è posizionata al centro e quindi potenzialmente può attendere di capire dove è più conveniente lavorare alle alleanze, tra centrodestra e centrosinistra, a seconda della situazione nei singoli comuni, è evidente che tra l’ex premier e Vincenzo De Luca, al di là di qualche frecciatina incrociata e un paio di incomprensioni, il rapporto è più solido che mai.
Renzi sa perfettamente che De Luca è una costante spina nel fianco dei vertici del Pd, che il segretario sia Nicola Zingaretti o Enrico Letta cambia poco: lo ‘Sceriffo’ quando c’è da menare fendenti contro i Dem non si tira mai indietro, e l’unico fattore che lo spinge a contenersi (più o meno) è il fatto che il figlio Piero è un deputato del Pd. Deputato semplice: ogni volta che il nome di Piero De Luca è spuntato nella rosa dei papabili per un posto di governo, come sottosegretario, è stato puntualmente bocciato dai vertici del partito. Anzi, in questi giorni rischia anche la guida dei democrat in commissione Affari Europei, visto che la deputata Monica Cirinnà ha ufficialmente chiesto a Letta di “cambiare i capigruppo nelle commissioni parlamentari, sono tutti uomini tranne una e non va bene”.
Per quel che riguarda il Movimento 5 Stelle, invece, la strategia di sbandierare il nome di Roberto Fico come possibile candidato a sindaco di Napoli è debole: l’attuale presidente della Camera è stato garbatamente invitato dalle più alte cariche dello Stato a non lasciare la poltrona in un momento così delicato politicamente, poiché eleggere a scrutinio segreto il suo eventuale successore vorrebbe dire innescare una dinamica parlamentare potenzialmente incontrollabile tra franchi tiratori, agguati, vendette e tranelli.