Umbria, sì al Patto Civico Pd-M5S. Salgono le quotazioni per Francesca Di Maolo

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse Nella foto Luigi Di Maio

ROMA – Via libera al ‘Patto civico’: anche l’Umbria potrebbe avere una maggioranza giallo-rossa, ma non è chiaro chi la guiderà. La piattaforma Rousseau ha dato l’ok alla proposta con il 60,9% dei voti. E’ contento Luigi Di Maio, capo politico del M5S. Adesso “si apre una nuova era”, sottolineano fonti pentastellate, che incalzano i dem: “Ora chiudiamo sul nome del candidato presidente, e liberiamo l’Umbria dalla sola politica: i partiti facciano un passo indietro e gli umbri facciano un passo avanti”.

Certo, ma convergendo su quale nome? Di Maio ha proposto quello di Stefania Proietti, sindaca di Assisi che esce rafforzata dal risultato della piattaforma online del M5S. Il Pd, invece, punta su Andrea Fora, leader di Confcooperative. Entrambi hanno forti legami con il territorio regionale e, in particolare, con il mondo cattolico. Tutti e due sono candidati sostanzialmente civici e politicamente incolori. I loro profili, insomma, servono a voltar pagina dopo gli scandali nella sanità che hanno colpito l’ex governatrice dem Catiuscia Marini.

Il capo politico pentastellato, in visita proprio ad Assisi, sottolinea di voler togliere la politica, intesa in senso ovviamente negativo, dalla prossima giunta regionale. “Noi ci presenteremo con il nostro simbolo e con le nostre idee, raccolte in un programma, e in consiglio regionale controlleremo che la nuova giunta civica, che dovrà essere estranea ai partiti”, sottolinea Di Maio sul blog delle delle Stelle, ottenendo il via libera di 21.320 iscritti (60,9%), contro 13.716 voti negativi (39,1%).

Al Pd, comunque, non è piaciuta la fuga in avanti del Movimento sulla candidata presidente. Il commissario dem per l’Umbria, Walter Verini, spiega che da tempo attendevano una “risposta seria” su Fora, mentre Di Maio ha preferito mettere sul tavolo il nome della sindaca di Assisi. “Noi lavoriamo per unire, e non per dividere, un campo largo che può essere vincente”, sottolinea Verini.

Come anche in altre occasioni, comunque, il sottosegretario Pd Nicola Zingaretti preme per il dialogo: “Sull’Umbria sono fiducioso – scrive su Twitter -. Ci sono le condizioni, con lo sforzo di tutti, per arrivare a una forte candidatura, unitaria e competitiva per il bene di quella bellissima terra orgoglio di tutta l’Italia”. Uno dei nomi su cui potrebbero convergere Pd e M5S, è quello di Francesca Di Maolo, presidente del centro di riabilitazione per disabili ‘Serafico’.

Insomma, Zingaretti cerca di allontanare le parole arrembanti di Alessandro Di Battista, che invita i pentastellati a non fidarsi dei dem. E Di Maio, commentando questo avvertimento, sottolinea che la prova del nove arriverà dal taglio dei parlamentari, su cui la Camera dovrebbe votare nelle prossime settimane. Assisi, comunque, sembra ispirargli qualche speranza in più: “Non credo ci saranno frizioni nel governo”, dice dopo un convegno organizzato dal ‘Cortile di Francesco’. (LaPresse)

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