BUDAPEST – Seggi aperti in Ungheria. Gli elettori si trovano a dover scegliere se garantire un quarto mandato al premier nazionalista Viktor Orban o dare una chance a Uniti per l’Ungheria, una coalizione di opposizione composta da sei partiti che hanno messo da parte le proprie differenze ideologiche per fare fronte comune contro il partito Fidesz e si sono compattati dietro la figura di Peter Marki-Zay, 49 anni, conservatore moderato. È atteso che sarà la corsa più combattuta da quando Orban ha preso il potere nel 2010. Gli ultimi sondaggi danno a Fidesz, partito di Orban, un leggero vantaggio, quindi è probabile che a essere determinanti saranno gli indecisi.
Le elezioni si svolgono all’ombra delle elezioni nella vicina Ucraina, tema che ha scompaginato la campagna elettorale in particolare per Orban, da sempre molto vicino a Vladimir Putin. Orban ha provato a presentarsi come figura che garantisce la pace rimanendo neutrale e mantenendo al tempo stesso gli stretti legami economici con Mosca, continuando a importare gas e petrolio russi. “Questa non è la nostra guerra, dobbiamo restarne fuori”, ha detto il premier nell’ultimo comizio, tenutosi venerdì. Mentre Marki-Zay ha accusato Orban di prendere le parti di Putin nel conflitto e ha detto che il suo approccio alla guerra lo ha “lasciato solo” in Ue.
(LaPresse)