BRUXELLES – Dopo ore di discussioni, i ministri delle Finanze dell’Ue all’alba di oggi hanno trovato l’accordo sullo schema di un bilancio per l’area dell’euro, lo ha dichiarato il ministro francese Bruno Le Maire dopo una notte di discussioni a Lussemburgo.
Il commento
“Per la prima volta – ha detto il politico- abbiamo creato un bilancio operativo che aiuterà i Paesi dell’area dell’euro a convergere e diventare più competitivi, il che rappresenta un importante passo avanti”
Italia e il bilancio Ue
Ma qual è il contributo dell’Italia al bilancio dell’UE e quanti finanziamenti riceve? I contributi finanziari degli Stati membri al bilancio dell’UE vengono ripartiti equamente, in base alle rispettive possibilità: più grande l’economia del paese, maggiore il suo contributo, e viceversa. Il bilancio dell’Ue non mira a ridistribuire la ricchezza, bensì si concentra sulle esigenze di tutti i cittadini europei in generale.
Rapporti finanziari dell’Italia con l’Ue nel 2017
La spesa totale dell’Ue in % del reddito nazionale lordo dell’Italia (RNL) è dello 0,57%. Il contributo complessivo dell’Italia al bilancio dell’Ue, invece, 12 miliardi di euro
Cos’è il Patto di bilancio europeo
Il Patto di bilancio europeo, formalmente trattato sulla stabilità, coordinamento e governance nell’unione economica e monetaria, non è altro che un accordo approvato con un trattato internazionale il 2 marzo 2012 da 25 dei 28 stati membri dell’Unione europea (per la precisione non è stato sottoscritto da Regno Unito, Croazia e Repubblica Ceca). Entrato in vigore l’1 gennaio del 2013, contiene una serie di regole, chiamate ‘regole d’oro’, che sono vincolanti nell’UE per il principio dell’equilibrio di bilancio.
La procedura di infrazione
Intanto per il Belpaese resta aperta la questione relativa alla procedura di infrazione. Mario Centemo, presidente dell’Eurogruppo, ha sostenuto “di aver ascoltato le proposte della Commissione Ue sull’Italia” e sostiene la richiesta “di prendere le misure necessarie per rispettare le regole di bilancio”.
Parole distensive quelle pronunciate da Pierre Moscovici: “Continuiamo con il lavoro preparatorio che può portare alla procedura, restando pronti a valutare ogni elemento che l’Italia può portare – ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici -. La porta è ancora aperta, siamo in modalità di ascolto”.