MILANO – Oltre 40 Stati americani sono pronti a intentare una maxi causa contro almeno 20 case farmaceutiche denunciando come tra il 2013 e il 2015 queste avrebbero cospirato per aumentare artificialmente il costo di medicinali generici. Secondo quanto riporta la Bbc, le 20 società sarebbero accusate di aver gonfiato i costi di oltre 100 medicine generiche, inclusi trattamenti per cancro e diabete, in alcuni casi di oltre il 1000%. Tra queste vi sarebbe la Teva Pharmaceuticals, il maggior produttore mondiale di farmaci generici, che ha già respinto ogni accusa. La denuncia nasce da indagini della magistratura, della durata di cinque anni, i cui risultati sono stati presentati venerdì dal procuratore generale del Connecticut, William Tong: “Abbiamo prove concrete che dimostrano come l’industria dei farmaci generici ha perpetrato una frode multimiliardaria ai danni del popolo americano”. Si tratta di email, messaggini, intercettazioni telefoniche e dichiarazioni di ex addetti alle società che dimostrerebbero “una delle più vergognose e dannose cospirazioni” per far lievitare i costi e spartirsi il ricco mercato dei farmaci generici.
Il caso
Nella causa sono citate anche 15 persone, accusate di aver supervisionato lo schema per fissare i prezzi giorno per giorno. La frode sarebbe avvenuta tra luglio 2013 e gennaio 2015. L’indagine, ha aggiunto Tong, rivela perché il costo della sanità e delle prescrizioni di farmaci è così alto negli Usa. Un rappresentante di Teva negli Stati Uniti ha affermato che la compagnia israeliana “non ha intrapreso alcuna condotta che possa portare a responsabilità civili o penali”. Nessun commento dalle altre 19 aziende implicate nella causa. Il presidente Donald Trump ha spesso promesso di smantellare l’Afferable Car Act, il cosiddetto Obamacare, progettato per rendere la copertura medica accessibile per molti americani e che impedisce alle assicurazioni di rifiutare polizze in base alle patologie. Gli Stati hanno sostenuto che l’eliminazione dell’Obamacare danneggerebbe milioni di americani che farebbero fatica a sostenere i costi delle cure mediche.
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