WASHINGTON – Amazon rinuncia a creare una delle sue nuove sedi a New York, a causa dell’opposizione incontrata a livello locale. Lo ha annunciato con una nota.
Il quartiere di Long Island City era stato uno dei due luoghi scelti dalla compagnia l’anno scorso, nel corso delle ricerche per una seconda sede centrale. “Mentre i sondaggi mostrano che il 70% dei newyorkesi è a favore dei piani e dell’investimento, vari politici statali e locali hanno detto chiaramente di opporsi alla nostra presenza e che non lavoreranno con noi per costruire il tipo di relazioni che sono necessarie per andare avanti con il progetto”, ha dichiarato Amazon nella nota.
Inoltre, ha aggiunto che non riaprirà la procedura di gara, ma “procederà come pianificato” con una nuova sede nella Northern Virginia e un centro logistico a Nashville, Tennessee. Proteste di autorità locali hanno accolto l’annuncio sul piano di aprire la sede newyorkese. E da parte degli abitanti della metropoli, che temevano Amazon avrebbe cambiato il quartiere del Queens, facendo salire i costi e spingendo ad andarsene gli attuali residenti.
Nei giorni scorsi l’azienda aveva previsto la chiusura
Amazon potrebbe rivedere la propria decisione di stabilire una delle sue nuove sedi a New York, a causa dell’opposizione incontrata a livello locale. Lo ha riferito il Washington Post, citato dai media statunitensi. Dopo una ricerca di un anno, la compagnia a novembre aveva scelto Long Island City a New York City e il quartiere di National Landing ad Arlington, in Virginia, per le sue sedi sulla costa est. L’annuncio era stato accolto da proteste di alcune autorità e dagli abitanti a New York, che temevano Amazon avrebbe cambiato il quartiere del Queens, facendo salire i costi e spingendo ad andarsene gli attuali residenti. Ciascuna delle due nuove sedi dovrebbe ospitare 25mila dipendenti.
(LaPresse/AFP)