WASHINGTON – Sale a cinque il numero delle vittime dell’assalto al giornale Capital Gazette. Un uomo armato si è introdotto ieri alle poco prima delle 15, ore local, sparando con un fucile e lanciando granate. L’allarme è arrivato alle forze speciali grazie ad un tweet postato da uno dei presenti. “Killer in azione, aiutateci” ha scritto pochi minuti dopo l’attacco. A perdere la vita due donne e tre uomini. Alla base della strage un articolo diffamatorio scritto nel 2012, seguito da un lungo iter giudiziario.
Il killer ha cercato le sue vittime
Sei anni prima di questo assalto, Jordan W. Ramos avrebbe chiesto un risarcimento al Capital Gazette per un presunto articolo diffamatorio. Il giornale con sede ad Annapolis, nel Maryland, lo avrebbe dipinto come un molestatore di donne sui social network. Da qui l’uno avrebbe intrapreso una lunga battaglia giudiziaria, ma alla fine la sua richiesta fu respinta. Ha continua, anche sulla sua pagina, ad insultare e criticare pesantemente il giornale. Ieri ha deciso di farsi giustizia da solo, è entrato nella sede del quotidiano, ha ‘cercato’ le sue vittime e ha sparato con il fucile, lanciando granate e riempendo il locale di fumo. In quattro sono morti all’istante, la quinta vittima deceduta poco dopo in ospedale.
Si è mutilato i polpastrelli per impedire l’identificazione
Le forze in azione, dopo l’allarme lanciato via social, si sono recate sul posto entro sessanta secondi. Sono riuscite immediatamente a catturare il killer ce, stando alla polizia, si è mutilato il polpastrelli. L’obiettivo era quello di no farsi individuare tramite impronte digitali. E’ stato identificato però grazie al riconoscimento facciale. Cordoglio per l’accaduto anche da parte del presidente Donald Trump che ha definito “terrificante” la vicenda. Questi i nomi delle vittime dell’assalto: Wendi Winters, Rebecca Smith, Robert Hiaasen, Gerald Fischman and John McNamara.