MILANO – Il presidente Usa Joe Biden ha annunciato una stretta sulle armi per far fronte alla violenza armata nel Paese che ha definito come “un’epidemia” e un “imbarazzo internazionale”. Il fatto che ogni giorno muoiano “così tante persone a causa della violenza armata in America è una macchia” per la nostra nazione ha detto il democratico durante un discorso alla Casa Bianca. “Siamo assolutamente determinati a mettere in atto il cambiamento”, ha sottolineato il presidente rivolgendosi alle famiglie delle vittime delle sparatorie.
In particolare Biden ha annunciato nuovi ordini esecutivi che mirano ad equiparare le regole per le cosiddette ‘pistole fantasma’, armi da fuoco fatte in casa che spesso mancano dei numeri di serie usati per rintracciarle, a quelle per le armi da fuoco. Una seconda misura proposta riguarda il rafforzamento dei regolamenti sugli stabilizzatori per le pistole, come quello che è stato usato nella recente sparatoria avvenuta in Colorado dove 10 persone hanno perso la vita.
Il presidente ha anche lanciato un appello per vietare le armi d’assalto
“Basta preghiere, è tempo di agire”, ha ammonito Biden sottolineando che le misure non interferiranno con il secondo emendamento della Costituzione, che dà il diritto ai cittadini di possedere armi e ha inoltre sottolineato che la violenza armata costa al Paese 280 miliardi di dollari l’anno per l’assistenza psicologica e fisica a chi ha subito traumi.
Il discorso del presidente è arrivato a poche ore di distanza da un’altra sparatoria nel Paese
Un uomo armato, che è stato successivamente identificato come l’ex giocatore di football Phillip Adams, ha aperto il fuoco uccidendo cinque persone, tra cui un noto medico e i suoi nipoti, a Rock Hill, in Sud Carolina. L’atleta della National Football League si è poi tolto la vita con un’arma calibro 45. Le vittime, identificate come il dottor Robert Lesslie, 70 anni, e sua moglie, Barbara Lesslie, 69 anni, sono state dichiarate morte sul posto insieme ai nipoti Adah Lesslie, 9, e Noah Lesslie, 5.
Un uomo di 38 anni, James Lewis, che aveva lavorato nella casa, è stato trovato morto fuori dall’abitazione, e una sesta persona è stata ricoverata in ospedale con “gravi ferite da arma da fuoco”. Inizialmente l’ufficio dello sceriffo della contea di York ha riferito che il sospetto era stato rintracciato in una casa vicina a quella dove è avvenuta la sparatoria. Successivamente è arrivata la notizia che il killer era Adams, i cui genitori vivono vicino al medico.
Secondo quanto riferito da una fonte all’agenzia statunitense Associated Press, il dottor Lesslie in passato avrebbe avuto in cura l’uomo. Adams, 33 anni, ha giocato 78 partite della Nfl in cinque stagioni per sei squadre. Nel 2010 è entrato a far parte dei 49ers e alla fine della stagione ha subito un grave infortunio alla caviglia che ha richiesto un intervento chirurgico. Non ha mai più giocato per i 49ers, uscendo subito prima dell’inizio della stagione 2011.
Successivamente, con i Raiders, ha avuto due commozioni cerebrali in tre partite nel 2012. Il padre di Adams ha incolpato il calcio per i problemi del figlio, che secondo lui lo avrebbero portato a commettere la feroce violenza. “Posso dire che è un bravo ragazzo, era un bravo ragazzo”, ha detto parlando a una stazione televisiva di Charlotte.
Quella in Sud Carolina è l’ultima di una serie di stragi che ha colpito gli Usa. Di recente il Paese è stato sconvolto da una sparatoria avvenuta in un supermercato di Boulder, in Colorado, dove un 21enne ha aperto il fuoco uccidendo 10 persone. E pochi giorni prima un altro 21enne ha ucciso otto persone in 3 centri massaggi ad Atlanta. “E’ una crisi di salute pubblica”, ha detto il presidente Bide, “bisogna agire”.(LaPresse/AP)