WASHINGTON – Guai in arrivo per Donald Trump. La presidenza del tycoon americano rischia di essere messa in serio pericolo da due scandali legali che hanno investito due ex assistenti del presidente americano. Si tratta di Michael Cohen, ex avvocato della Casa Bianca, e di Paul Manafort, ex manager della campagna elettorale per la candidatura a presidente degli Usa di Trump.
Usa, Cohen si dichiara colpevole di otto capi d’imputazione
Cohen, in un tribunale di New York, si è dichiarato colpevole di otto capi d’accusa. Fra questi, i più eclatanti riguardano quello per frode fiscale e bancaria e soprattutto, il pagamento di una somma di denaro che l’ex legale ha versato a favore di due donne durante la campagna elettorale di Trump. Si trattava della pornostar Stormy Daniels e dell’ex coniglietta di Playboy Karen McDougal. La mossa sottobanco di Cohen aveva l’obbiettivo di comprare il silenzio delle due signore, per proteggere la candidatura alla Casa Bianca di Donald Trump. Cohen ha dichiarato di aver agito “in coordinamento e sotto la direzione di un candidato ad un incarico federale“. L’uomo, ex fedelissimo di Trump, con questa affermazione mette nei guai il “suo” presidente, che lo avrebbe dunque spinto a violare le leggi sul finanziamento della campagna elettorale.
Colpevole di frode anche l’ex manager di Trump
Contemporaneamente, ad Alexandria, in Virginia, dopo lunghi giorni di camera di consiglio, una giuria ha dichiarato colpevole Paul Manafort, ex manager della campagna elettorale di Trump. L’uomo verrà condannato per ben otto capi di imputazione, di cui cinque per frode fiscale. Diciotto erano i capi d’accusa contro Manafort, ma l’accordo è stato trovato solo su otto. Per gli altri dieci non c’è stato consenso. Trump si è detto intanto “dispiaciuto” per il suo ex collaboratore, dal presidente definito come un “brav’uomo“. Il leader americano sottolinea però che l’accusa a Manafort non ha nulla a che vedere con il Russiagate.
Nessuna buona parola invece proferita da Trump per l’ex avvocato Cohen.