Usa: colpevole l’agente che uccise l’afroamericano Wright a Minneapolis

Potter rischia circa sette anni di carcere per l'accusa più grave

Kim Potter (Court TV via AP, Pool)

WASHINGTON – L’agente di polizia Kim Potter è stata dichiarata colpevole di omicidio colposo di primo grado e secondo grado per la sparatoria costata la vita al giovane afroamericano Daunte Wright durante un fermo stradale, l’11 aprile a Minneapolis. Potter, 49 anni, è scoppiata in lacrime mentre raccontava la sua versione dei fatti, scusandosi alla fine e insistendo sul fatto che “non voleva ferire nessuno”. L’agente si è difesa sostenendo di aver usato per errore l’arma al posto del taser. La giuria popolare ha emesso il verdetto dopo 27 ore di camera di consiglio.

Potter rischia circa sette anni di carcere per l’accusa più grave, secondo le linee guida dello stato sulla condanna, ma i pubblici ministeri hanno detto che cercheranno un termine più lungo. La giudice Regina Chu ha ordinato che l’ex agente fosse presa in custodia e trattenuta senza cauzione.

La condanna è programmata per il 18 febbraio. Fuori dal tribunale, decine di persone che si erano radunate sono scoppiate in applausi, abbracci e lacrime di gioia mentre venivano letti i verdetti. Dopo che Potter è stato condotto fuori dall’aula, il pubblico ministero Erin Eldridge ha scambiato un lungo abbraccio con la madre e il padre di Wright. Potter ha sparato e ucciso il ventenne durante un fermo stradale al Brooklyn Center mentre lei e altri agenti stavano cercando di arrestarlo per possesso di armi. La sparatoria è avvenuta in un momento di alta tensione nella zona, con l’ex ufficiale di polizia di Minneapolis Derek Chauvin sotto processo a pochi chilometri di distanza per l’omicidio di George Floyd. Potter si è dimessa due giorni dopo.

(LaPresse)

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