WASHINGTON – Le autorità Usa hanno ordinato controlli medici su tutti i bambini che sono in custodia della US Customs and Border Protection. Ciò a seguito della morte di un bimbo migrante di 8 anni, avvenuta lunedì e di cui si è saputo ieri. Si tratta del secondo bimbo morto in custodia delle autorità Usa questo mese, dopo la bimba guatemalteca di 7 anni deceduta mentre si trovava sotto la sorveglianza della guardia di frontiera americana in New Mexico. Il Guatemala ha chiesto un’indagine sulla morte del secondo bambino e alcuni deputati hanno denunciato le politiche sull’immigrazione dell’amministrazione Trump. Ad annunciare i controlli medici su tutti i bambini è stato il commissario Kevin K. McAleenan della US Customs and Border Protection. Spiegando che l’agenzia “rivedrà le sue politiche con un focus particolare sulla cura e la custodia dei bambini al di sotto dei 10 anni”.
Dunque
Il bambino, identificato dal deputato del Texas Joaquin Castro come Felipe Alonzo Gomez, è stato trasferito in un centro medico del New Mexico dopo avere mostrato nausea lunedì; lo staff gli ha diagnosticato un raffreddore, ma successivamente si è scoperto che il bambino aveva anche la febbre. È stato rilasciato a mezzogiorno, con prescrizioni di ibuprofene e antibiotico amoxicillina. Alonzo, che era con il padre, anche lui fermato, è stato poi trasferito in ospedale con nausea e vomito ed è morto lunedì poco prima di mezzanotte. La US Customs and Border Protection ha riferito di non aver stabilito una causa ufficiale della morte. Tuttavia garantisce che assicurerà “un esame indipendente e approfondito delle circostanze”.
LaPresse