ROMA (Andrea Capello – LaPresse) – Usa, morto George Bush senior: dalla fine della Guerra Fredda a Desert Storm. Prima eroe di guerra, poi petroliere e diplomatico. George H.W. Bush, l’uomo che da inquilino della Casa Bianca guidò gli Usa alla fine della Guerra Fredda, è morto all’età di 94 anni. Il 41esimo presidente degli Stati Uniti, a capo di una dinastia che vide poi anche il figlio essere eletto alla stessa carica, passa alla storia per la sua ‘real politik’ nei rapporti con gli altri stati. Seppe gestire in maniera pacifica le turbolenze legate al crollo dell’Unione Sovietica nel 1989 e, due anni dopo, fu in grado di radunare una coalizione senza precedenti per sconfiggere il dittatore iracheno Saddam Hussein.
Ma l’ex pilota e presidente della Cia subì anche l’onta di non essere eletto per un secondo mandato. Un momento di debolezza dell’economia americana gli costò la Casa Bianca che gli americani affidarono invece a Bill Clinton. Repubblicano fino al midollo Bush cercò sempre di mediare in favore della stabilità e del consenso internazionale. L’esatto opposto dell’attuale uomo forte del Gop, Donald Trump, per il quale dichiarò pubblicamente di non aver votato alle elezioni presidenziali 2016. Celeberrima la sua frase nel corso di un confronto con i deomocratici sull’economia: “Leggete le mie labbra: nessuna nuova tassa”. Una promessa che però non riuscì a mantenere e che, insieme alla candidatura del miliardario indipendente Ross Perot, ebbe un grosso peso nella sua mancata rielezione.
Usa, Bush nacque il 12 giugno 1924 a Milton
Nato il 12 giugno 1924 a Milton nel Massachusetts George Herbert Walker Bush era figlio di un banchiere di successo e senatore degli Stati Uniti per il Connecticut. Dopo aver frequentato la prestigiosa Phillips Academy di Andover ritardò il suo ingresso alla Yale University per arruolarsi nella Marina Militare e combattere nella seconda guerra mondiale. Fu pilota in 58 missioni di combattimento. Abbattuto sul Pacifico dal fuoco antiaereo giapponese, si lanciò con il paracadute e fu salvato da un sottomarino dopo essersi rintanato in una zattera di salvataggio per quattro ore mentre gli aerei nemici volteggiavano nel cielo.
Bush sposò Barbara Pierce nel gennaio 1945, poco prima che la guerra finisse. La coppia ebbe sei figli fra cui Robin che morì da bambino. Invece di scegliere il settore bancario, dopo la laurea a Yale, decise di trasferirsi in Texas per farsi strada nel business del petrolio. Nel 1958 si stabilì a Houston dove divenne presidente di una società di perforazione offshore.
Nel ’60 decise di entrare in politico con il partito Repubblicano
Negli anni ’60 Bush decise di entrare in politica con il partito Repubblicano e nel 1966 ottenne un seggio nella Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. Nel decennio successivo, ha ricoperto diversi incarichi di alto livello che hanno portato lui e Barbara in tutto il mondo: capo del Comitato nazionale repubblicano, ambasciatore degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, inviato in Cina e direttore della Cia. Nel 1980 perse le primarie repubblicane contro Ronald Reagan ma divenne poi il suo vicepresidente. Otto anni dopo diventò il 41esimo inquilino della Casa Bianca gestendo la fase finale della Guerra Fredda.
Nel 1990, dopo che Saddam Hussein invase il Kuwait, fu in grado di radunare una coalizione di 32 nazioni per sbaragliare le forze irachene nel giro di poche settimane. Circa 425mila soldati statunitensi, supportati da 118mila soldati alleati, presero parte all’operazione Desert Storm, decimando la macchina militare di Saddam senza allontanarlo dal potere. Un compito che sarebbe stato portato a termine 12 anni dopo dal figlio.
Dopo una sconfitta elettorale si ritirò dalla vita pubblica e fece ritorno in Texas
In seguito alla sconfitta elettorale contro Bill Clinton, ‘Bush 41’ questo il suo soprannome, si ritirò dalla vita pubblica e fece ritorno in Texas. Amante degli sport estremi festeggiò il suo 75esimo, 80esimo, 85esimo e 90esima compleanno lanciandosi con il paracadute. Insieme a Bill Clinton si prodigò anche per raccogliere fondi per le vittime dello tsunami asiatico del 2004 e il terremoto di Haiti del 2010. Nel 2011 l’allora presidente Barack Obama gli assegnò il più alto onore civile degli Stati Uniti, la Medal of Freedom. Invece nel 2001 Bush divenne il secondo presidente Usa dopo John Adams a vedere suo figlio diventare presidente. Nel 2016 anche l’altro figlio Jeb tento la scalata ma fu sconfitto nettamente nelle primarie repubblicante dal Donald Trump.