MILANO – La più grande società al mondo per la lavorazione della carne, la Jbs con sede in Brasile, ha fatto sapere di avere pagato l’equivalente di 11 milioni di dollari agli hacker che si erano introdotti nel suo sistema informatico. Il 31 maggio la compagnia aveva annunciato di essere stata vittima di un attacco ransomware, ma adesso è la prima volta che la filiale Usa della società conferma di avere pagato il ‘ransom’, cioè il riscatto. L’Fbi ha attribuito la responsabilità dell’attacco a REvil, un gruppo russofono che ha avanzato alcune delle più considerevoli richieste ransomware negli ultimi mesi.
Jbs precisa che la maggior parte delle sue strutture erano operative nel momento in cui ha effettuato il pagamento. Spiega di avere deciso di pagare per evitare eventuali problemi imprevedibili e per assicurare che nessun dato arrivasse all’esterno. “È stata una decisione molto difficile da prendere per la nostra società e per me personalmente”, ha detto Andre Nogueira, ceo di Jbs Usa. “Comunque abbiamo sentito che questa decisione dovesse essere presa per evitare ogni potenziale rischio per i nostri clienti”, ha aggiunto. L’Fbi ha annunciato che lavorerà per portare il gruppo hacker davanti alla giustizia e ha chiesto a chiunque sia vittima di cyberattacco di contattare immediatamente il Bureau.
(LaPresse)