Des Moines (Iowa, Usa), 4 mag. (LaPresse/AFP) – La governatrice dell’Iowa, Kim Reynolds, ha firmato in legge il divieto di interruzione di gravidanza dopo le sei settimane, approvando così la più restrittiva regolamentazione degli Stati Uniti.
Il Parlamento dello Stato agricolo dell’Iowa, in maggioranza repubblicano, aveva approvato mercoledì la misura sulle interruzioni volontarie di gravidanza, decidendo di renderle fuorilegge a partire dal momento in cui si possono sentire i battiti del cuore del feto. Sono previste eccezioni per vittime di stupro e incesto.
“So e prevedo che questo testo sarà combattuto in tribunale”, ha detto Reynolds, aggiungendo: “Tuttavia, questo è più grande di una legge. Qui si tratta di vita. Non arretrerò da dove sono o da ciò in cui credo”. Molte donne si troveranno così a non poter esercitare il loro diritto di interrompere la gravidanza, scoprendo di essere incinte dopo che il termine delle sei settimane sarà passato, sottolineano gli oppositori.
“E’ chiaramente incostituzionale e ostacola il diritto di molte donne a interrompere le gravidanze”, ha affermato Veronica Fowler, portavoce dell’Aclu, l’Unione americana per le libertà Civili. Questa misura, ha aggiunto, “porta le donne dell’Iowa indietro di cinquant’anni”. La misura potrebbe portare a una battaglia davanti alla giustizia, sino ai tribunali federali.
Gli attivisti cosiddetti ‘pro life’ vedono nel presidente Donald Trump un alleato, dopo che è stato il primo capo di Stato a esprimersi dalla Casa Bianca a sostegno della loro Marcia per la vita a Washington, a gennaio.
Sperano inoltre che Trump potrà un giorno nominare almeno un altro giudice conservatore alla Corte suprema, spostando l’equilibrio della più alta istanza giudiziaria sull’argomento. La Corte suprema nel 2016 aveva respinto ricorsi di North Dakota e Arkansas, dopo l’annullamento da parte di tribunali locali di leggi simili, con divieti basati sul battito cardiaco dei feti.
