MILANO – La crescita dell’economia Usa nel secondo trimestre ha rallentato rispetto all’inizio dell’anno, ma mantenendo un ritmo relativamente forte, migliore del previsto. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, può esultare perché la locomotiva a stelle e strisce sembra ancora correre, mentre continua a esercitare pressioni per un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve che spinga ancora di più il Pil. Secondo la prima stima del dipartimento del Commercio, su base annualizzata, la crescita del Pil degli Stati Uniti si è attestata al 2,1%, contro il 3,1% nel primo trimestre, mentre gli analisti prevedevano un incremento dell’1,8%.
I segnali
La crescita nel secondo trimestre “non è male, considerando che abbiamo la pesantissima àncora della Federal Reserve legata attorno al collo”, commenta Trump su Twitter. Il dipartimento del Commercio, inoltre, ha pubblicato una revisione dei conti nazionali degli ultimi cinque anni, che mostrano che alla fine del 2018 la crescita era stata molto peggiore di quanto stimato in precedenza, con un tasso annualizzato dell’1,1% nel quarto trimestre anziché del 2,2%, proprio mentre la Fed alzava i tassi di interesse. Nonostante l’export e il dollaro forte siano l’unica nota stonata e nonostante le critiche alla Banca centrale, la Casa Bianca sostiene che non interverrà per indebolire il dollaro. Il consigliere economico di Trump, Larry Kudlow, lo esclude parlando alla Cnbc. La settimana prossima è attesa la riunione della Fed in cui la maggior parte degli analisti si aspettano intanto un taglio dei tassi da parte del presidente Jerome Powell.
I dati
La prima stima sul Pil Usa arriva all’indomani di una serie di trimestrali chiave dei colossi hi-tech. La casa madre di Google, Alphabet, ha chiuso il secondo trimestre del 2019 con un utile netto di 9,9 miliardi di dollari, da 3 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, balzando circa del 10% a Wall Street. Amazon ha visto l’utile salire del 3,6% a 2,6 miliardi di dollari, con una forte spinta delle vendite da cloud computing, abbonamenti a ‘Prime’ e pubblicità online (+37%), ma i mercati, al contrario, si aspettavano di più, e il colosso online ha perso in apertura circa il 2%. Twitter ha visto gli utenti attivi salire a 139 milioni, rispetto a 122 milioni di un anno prima, con il titolo in rialzo di quasi il 10%. Intel, che ha delle attività in Cina, ha annunciato infine la vendita ad Apple per 1 miliardo di dollari della divisione chip per smartphone 5G. Trump avverte che “potrebbero esserci o meno problemi di sicurezza nazionale in relazione a Google e alle loro relazioni con la Cina” ma, aggiunge il presidente, “spero sinceramente di no”.
di Lorenzo Allegrini