MILANO – Scattano i dazi americani al 15% sugli ultimi 300 miliardi di export cinese rimasti fuori dalla guerra commerciale tra Washinghton e Pechino. Immediata la risponsta della Cina che introduce a sua volta i controdazi. La lista dei prodotti tassati al 15% negli Stati Uniti è lunga. I rincari riguarderanno circa 3.800 prodotti, il 60% dei quali di largo consumo: pantaloni, giacche, maglie e felpe di cotone, camice, televisori a schermo piatto, memorie flash, elettrodomestici, formaggi, carne, libri, prodotti per l’ufficio. E ancora sneaker e le attrezzature sportive. A partire dal 15 dicembre, poi, verranno tassati tutti i 300 miliardi di prodotti cinesi esportati negli Usa, compresi smarthpone, pc, altoparlanti bluetooth e videogiochi.
Gli aumenti
I dazi avranno un impatto immediato su bilanci delle catene della grande distribuzione che importano molti prodotti dalla Cina, come BestBuy, e sulle tasche dei consumatori americani alle prese con gli acquisti per l’inizio della scuola, come zaini, penne e quaderni, che rientrano tutti nella lista dei prodotti colpiti. Per i consumatori i rincari si aggireranno intorno al 5 e il 7% dalla National Retail Federation.
La risposta di Pechino non si è fatta attendere
A inizio agosto la Cina ha approvato i suoi controdazi che entrano in vigore, per la prima parte già da oggi. Ciò con un incremento addizionale delle tariffe dal 5 al 10% su un totale di 5.078 prodotti esportati ogni anno dagli Stati Uniti, per un valore di 75 miliardi di dollari. Una seconda tranche scatterà il 15 dicembre e comprenderà per la prima volta anche il greggio con dazi al 5% e la soia. Questa già soggetta a dazi per il 25%, ai quali verrà aggiunto un altro 5%. Tassate anche sulle carni di manzo e di maiale importate dagli Usa dal 1 settembre per un altro 10%. Pechino da dicembre reintrodurrà anche il 25% di dazi su auto e componentistica Usa, sospese nel dicembre scorso dopo la tregua raggiunta nel G20 in Argentina.
LaPresse