Washington – Nuove defezioni ai vertici del Pentagono. Questa volta a dimettersi è stato il capo dello staff del ministero della Difesa, Kevin Sweeney. Il suo passo indietro arriva poche settimane dopo quello del segretario Jim Mattis, che ha rassegnato le dimissioni per via delle divergenze con il presidente Donald Trump sul ritiro dalla Siria. Il 31 dicembre ha lasciato il suo incarico anche la portavoce del Pentagono Dana White.
In una nota, il contrammiraglio Sweeney, a capo dello staff del Pentagono dal gennaio del 2017, scrive: “Dopo due anni, ho decido che è il momento giusto per tornare al settore privato. E’ stato un onore servire insieme agli uomini ed alle donne del dipartimento della Difesa”.
Giovedì la prima riunione sulla Siria del nuovo capo del Pentagono, Pompeo e Bolton
I principali consiglieri del presidente Donald Trump si sono riuniti giovedì per discutere della Siria e di altri argomenti. Lo ha riferito un funzionario della difesa. È stato un debutto per Patrick Shanahan, che ha iniziato il suo nuovo lavoro il 1° gennaio in seguito alle dimissioni del suo predecessore, Jim Mattis. Secondo un funzionario della difesa di alto livello, Shanahan ha incontrato il consigliere per la Sicurezza Nazionale, John Bolton, il Segretario di Stato, Mike Pompeo, e il generale Joe Dunford, presidente del Joint Chiefs of Staff. Mattis ha lasciato il mese scorso dopo che Trump ha ordinato il ritiro delle truppe Usa dalla Siria, anche se l’Isis ha ancora migliaia di combattenti nel paese e un ritiro Usa lascerebbe i combattenti curdi vulnerabili agli attacchi di Turchia.
(LaPresse/AFP)