Milano, 24 mar. (LaPresse) – Sul palco a Washington salgono, uno dopo l’altro, studenti sopravvissuti alla strage nella scuola di Parkland, in Florida, e di altre violenze commesse con armi da fuoco contro scuole e studenti. Nelle loro parole, oltre al ricordo degli studenti e dei familiari uccisi, risuonano gli appelli per maggior controllo sull’accesso alle armi da fuoco.
La richiesta dal palco è di non limitare le misure a più controlli o più misure di sicurezza, ma di restringere la possibilità di procurarsi le armi. Tanta la commozione, sia tra le persone che intervengono sul podio, sia tra le migliaia di persone presenti. Cortei e dimostrazioni convocate nel nome della ‘Marcia per le nostre vite’ sono in corso in 800 città americane e del mondo.
David Hoog, sopravvissuto alla strage di Parkland, ha sottolineato dal palco di Washington, dove è in corso la manifestazione principale, che “96 persone muoiono ogni giorno” a causa delle armi da fuoco e ha quindi chiesto che il controllo delle armi sia un punto chiave al voto delle elezioni di mid-term.