Washington – Gli Stati Uniti hanno inviato 80 militari in Gabon per aiutare i cittadini americani e il personale dell’ambasciata nella Repubblica democratica del Congo. La decisione è stata presa per timore che le elezioni di domenica scorsa possano portare una nuova ondata di violenze nel Paese. In una lettera al Congresso, il presidente Donald Trump ha spiegato che i militari sono stati inviati a Libreville. “In risposta alla possibilità che possano avvenire dimostrazioni violente” dopo il voto, i cui risultati preliminari sono attesi per domani. Nella lettera si afferma che forze aggiuntive potrebbero essere dispiegate nella regione. E che il personale “resterà nell’area fino a che la situazione della sicurezza nella Repubblica democratica del Congo rimarrà tale per cui la loro presenza non sarà più necessaria”.
Trump rallenta sul ritiro delle truppe dalla Siria
Il presidente americano Donald Trump rallenta sui piani di ritiro delle truppe americane dalla Siria. Mentre si autoincensa affermando che per il suo approccio alle guerre dovrebbe esser considerato un “eroe”. Trump aveva stupito anche i suoi alleati – e causato le dimissioni del suo segretario alla Difesa James Mattis. Dichiarando sconfitto lo Stato islamico e annunciando il ritiro. In un tweet lunedì è parso più cauto sul rientro dei militari americani. Che forniscono cruciale appoggio a varie forze, tra cui le curde. “Riporteremo lentamente i nostri soldati a casa perché tornino dalle loro famiglie, allo stesso tempo combattendo con i restanti militanti Isis”, ha scritto Trump. Il New York Times, citando funzionari, ha poi riferito che il magnate ha accettato che il rientro avventa entro 4 mesi. Non in 30 giorni come aveva previsto.
(LaPresse/AFP)