WASHINGTON – Donald Trump ha rinnovato le critiche al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell. Affermando che la severa politica monetaria della banca centrale Usa sta contribuendo a un dollaro forte. Danneggiando la competitività, soprattutto nell’export. “Abbiamo alla Fed un signore a cui piace un dollaro molto forte. Io voglio un dollaro forte. Ma non così forte che ci renda proibitivo trattare con altre nazioni”, ha detto il presidente americano nel corso del suo intervento all’appuntamento annuale del Conservative Political Action Conference.
A febbraio Powell a cena da Trump
Dopo mesi di richiami indiretti e critiche non troppo dissimulate, il numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, è stato ricevuto dal presidente Donald Trump per una cena alla Casa Bianca nella quale si è parlato dei recenti sviluppi economici. E delle prospettive in termini di crescita, occupazione e inflazione. All’incontro hanno partecipato anche il vicepresidente della Fed, Richard Clarida, e il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin. Secondo quanto indicato in un comunicato dalla stessa banca centrale.
Durante la cena, Powell “non ha discusso le sue aspettative in merito alla politica monetaria. Se non per insistere sul fatto che il percorso di tale politica dipenderà interamente dai dati economici in arrivo e da ciò che comporteranno in termini di prospettive”. In conclusione, lo stesso banchiere centrale ha assicurato che il Fomc – il braccio di politica monetaria della Fed – agirà in modo da “sostenere la massima occupazione e la stabilità dei prezzi. E prenderà tali decisioni esclusivamente sulla base di analisi prudenti, obiettive e non politiche”.
(LaPresse)