WASHINGTON – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, conferma di aver discusso con la National Rifle Association (Nra), la potente lobby delle armi da fuoco, e ha garantito di essere un fervente difensore del diritto degli statunitensi a possedere un’arma. Sei giorni dopo le sparatorie di Texas e Ohio, il repubblicano ha esortato a tenere le armi da fuoco lontano da “persone malate di mente e disturbate”: “Ho anche parlato con l’Nra e altri, perché le loro idee molto forti siano pienamente rappresentate e rispettate”, ha twittato, dopo che la lobby in una nota si è opposta all’irrigidimento delle leggi sul possesso delle armi da parte di privati. Wayne LaPierre, capo dell’Nra, organizzazione che ha contribuito a finanziare la campagna elettorale di Trump con 30 milioni di dollari, ha confermato di aver parlato in privato con il repubblicano.
La difesa
“Le armi da fuoco non dovrebbero essere messe nelle mani di persone mentalmente malate o problematiche. Sono il più grande sostenitore del secondo emendamento, ma tutti dobbiamo lavorare assieme per il bene e la sicurezza del nostro Paese. Cose di buon senso possono essere fatte, che siano un bene per tutti!”, ha scritto ancora Trump su Twitter. Ha anche sottolineato che “serie discussioni sono in corso tra leader di Senato e Camera sulle verifiche dei precedenti”.
La richiesta
La pressione è salita sul leader della maggioranza repubblicana al Senato, Mitch McConnell. Ciò perché riconvochi i rappresentanti in vista di un voto su due proposte di legge sul controllo delle armi adottate a febbraio dalla Camera, a maggioranza democratica. Oltre 200 sindaci gli avevano scritto per chiedergli l’interruzione delle vacanze parlamentari a questo scopo. McConnell ha tuttavia detto che non lo farà. La legge sulle armi da fuoco sarà “al cuore” della prossime sessione parlamentare, al rientro, ha aggiunto parlando a NewsRadio 840 WHAS.
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Usa, Trump: “Ho parlato con l’Nra, il possesso di armi da fuoco è un diritto”
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, conferma di aver discusso con la National Rifle Association (Nra), la potente lobby delle armi da fuoco, e ha garantito di essere un fervente difensore del diritto degli statunitensi a possedere un'arma.