Usa, Unicef: 2 rimpatriati ad Haiti su 3 sono donne e bambini

L'Unicef è preoccupato per la situazione delle famiglie di Haiti che vengono espulse dal confine statunitense verso Haiti

LP / EFE / Andres Cristaldo Benitez

MILANO – L’Unicef è preoccupato per la situazione delle famiglie di Haiti che vengono espulse dal confine statunitense verso Haiti. Secondo le prime stime dell’agenzia, oltre 2 migranti haitiani su 3 che sono stati rimpatriati a Port-au-Prince sono donne e bambini. Alcuni di loro sono neonati, con necessità specifiche e immediate. “Haiti sta soffrendo per la triplice tragedia di calamità naturali, violenza delle gang e pandemia da Covid-19”, ha dichiarato Henrietta Fore, direttrice generale dell’Unicef, “quando i bambini e le famiglie vengono rimandati indietro senza protezione adeguata, si ritrovano ancora più vulnerabili a violenza, povertà e sfollamento – i fattori che li hanno inizialmente spinti a migrare”.

Le prime verifiche in Messico e ad Haiti suggeriscono che molti dei bambini con meno di 10 anni siano nati fuori da Haiti o abbiamo vissuto la maggior parte delle loro vite in un altro Paese, sottolinea l’agenzia.

L’Unicef è inoltre preoccupato per la situazione delle famiglie haitiane a Del Rio, in Texas, dove circa il 40% dei migranti haitiani è costituito da bambini, secondo le stime preliminari dell’Unicef. Vivono in condizioni inadeguate e di sovraffollamento e hanno bisogno di supporto umanitario di base. L’Unicef sta lavorando per fornire ai bambini e alle famiglie assistenza di base. A Ciudad Acuña, in Messico, l’Unicef agevolerà l’accesso ai servizi di protezione dei bambini e porterà acqua potabile, kit igienici, toilette mobili e punti per il lavaggio delle mani. Ad Haiti l’agenzia fornirà ai bambini rimpatriati supporto psicosociale, servizi di protezione e materiale per l’istruzione, in coordinamento con le autorità nazionali e l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, ma è necessario maggior supporto per fornire a queste famiglie l’assistenza salvavita di cui hanno bisogno, sottolinea l’Unicef.

L’agenzia Onu esorta tutti gli attori coinvolti a non utilizzare la forza ai confini, a mantenere le famiglie unite e a verificare propriamente le necessità di protezione dei migranti prima che venga presa qualsiasi decisione circa il loro rimpatrio. I bambini non dovrebbero mai essere riportati in situazioni in cui la loro sicurezza e benessere basilari siano a rischio: “Il superiore interesse del bambino deve prevalere su tutte le altre considerazioni”, ha dichiarato la direttrice Fore.

(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome